Economia

Italia e Spagna: se non crollano è solo per merito della Bce

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Roma – Spread Italia-Germania ben oltre i 500 punti, in rialzo fino a 521 punti. Spread Spagna-Germania ancora in rialzo, sopra 360 punti: tutto questo, mentre la Bce, secondo Bloomberg, continua ancora a iniettare liquidità, nonostante le dichiarazioni, ripetute più volte, secondo cui i programmi di acquisto dei titoli di stato non sono infiniti.

Immaginiamo i livelli a cui si attesterebbero i rendimenti e i differenziali con la Germania, nel caso in cui la Bce non fosse intervenuta più volta sui mercati.

Il vero salvagente è stato lanciato lo scorso 21 dicembre, quando l’istituto di Francoforte ha messo a disposizione delle banche ben 489 miliardi di euro, sotto forma di prestiti a tre anni. Da allora, i rendimenti dei bond italiani con scadenza a due anni sono scesi di 50 punti base, e anche i tassi dei bond belgi, a scadenza simile, sono stati interessati da una flessione, pari a 22 punti base.

I numeri lo dimostrano: i titoli di debito a breve termine italiani e spagnoli hanno registrato una performance migliore rispetto a quella dei bond tedeschi e olandesi, durante quel periodo, dunque facendo meglio rispetto a strumenti finanziari che beneficiano della tripla AAA.

“I costi di finanziamento di breve termine sono scesi in modo significativo e tale fattore aiuta certamente a guadagnare un po’ di tempo – ha riferito in una intervista a Bloomberg Jens Nordvig, direttore della divisione di ricerca sul mercato valutario presso Nomura Holdings, a New York – Sei settimane fa, sembrava che fossimo vicini a una crisi di finanziamento imminente, ma questa è stata evitata grazie all’iniezione di liquidità della Bce”.

Proprio per questo motivo, i bond italiani con scadenza a tre anni hanno garantito agli investitori un ritorno dello 0,56%, a fronte dei ritorni dei bond tedeschi (0,14%) e quelli finalndesi (0,20%) inferiori, stando ai numeri raccolti da Bank of America Merrill Lynch.

I titoli di stato spagnoli hanno poi dato ritorni pari allo 0,78%. E da quando la Bce ha avviato la misura straordinaria di liquidità, lo Stoxx Europe 600 Index è anche salito del 5,6%.

Tuttavia, come dimostra oggi l’andamento degli spread italiani, francesi e spagnoli, e nonostante i rumor secondo cui la Bce starebbe continuando ad acquistare titoli di stato, la tensione rimane molto alta.

Un sollievo arriva dai rendimenti a breve termine, per l’appunto, con quelli dei titoli italiani a due anni che in media si attestano al 4,57%, al di sotto della media a sei mesi pari al 4,69% e soprattutto a un livello inferiore al più del 7,66% dello scorso 25 novembre.

“Se si guarda ai bond a breve scadenza, sia italiani che spagnoli, si può evincere che esiste qualche prova che dimostra come la liquidità della Bce sia al momento utilizzata per acquistare questi titoli”, ha detto, sempre intervistato da Bloomberg, Mohit Kumar, responsabile della strategia del reddito fisso, presso Deutsche Bank, a Londra.

Ma il tasso decennale italiano si aggira al di sopra del 7%, e questa è proprio la soglia che ha costretto paesi come Grecia, Portogallo e Irlanda, a bussare alla porta dell’Ue e dell’Fmi per ricevere piani di salvataggio.