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Italia bombardata da migranti, Minniti minaccia di chiudere porti

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Dopo più di un anno dal referendum sulla Brexit che ha sconvolto il mondo, i paesi europei si mostrano ancora fdistanti nel trovare un accordo su come affrontare l’emergenza migranti. Proprio la mancanza di un piano coordinato e una distribuzione sproporzionata dei migranti in tutto il continente ha spinto l’Italia a minacciare la chiusura dei propri porti agli sbarchi  almeno fino a quando le altre nazioni europee non faranno la loro parte.

A parlare è il ministro degli interni Marco Minniti che ha incontrato in un vertice a Parigi i suoi colleghi francese e tedesco, Gérard Collomb e Thomas de Maiziere, insieme al commissario europeo Dimitris Avramapoulos, al fine di discutere di un approccio coordinato e concertato alla crisi migratoria nel Mediterraneo.

Un incontro in cui l’Italia è riuscita a strappare un primo risultato a suo favore e riguarda una sorta di codice di condotta per le imbarcazioni delle Ong la cui circolazione in mare verrà limitata, escludendo l’ingresso nelle acque territoriali libiche. Le organizzazioni non governative che salvano i migranti e i rifugiati del Mediterraneo hanno reagito con rabbia alle nuove regole decise a Parigi visto che molto probabilmente finiranno sotto il controllo delle guardie costiere libiche e italiane.

Proprio l’Italia e la guardia costiera libica si sono lamentati per mesi della presenza delle ONG al di fuori delle acque libiche, che finisce secondo loro per incoraggiare i migranti a rischiare il pericoloso viaggio in mare verso l’Italia. Un portavoce della guardia della costa libica ha affermato, come riporta il Guardian, che le ONG agiscono all’interno delle acque costiere libiche in violazione del diritto internazionale, aggiungendo che nonostante le misure volte a ridurre il flusso di migranti, il numero di coloro i quali lasciano la Libia è aumentato del 20% rispetto allo scorso anno.

Ue fa causa contro paesi che non rispettano quote migranti

Il ministro Marco Minniti, nell’affermare che l’Italia si trova sotto una pressione enorme, umana, economica e geopolitica, ha espresso un chiaro monito, affinchè gli altri paesi si diano da fare.

“Se gli unici porti in cui vengono portati i rifugiati sono italiani, qualcosa vuol dire che non funziona (…) sono un eurofilo convinto e sono orgoglioso se anche una sola nave, invece di arrivare in Italia, attracchi in un altro porto europeo: sicuramente non risolverà il problema ma si tratterebbe comunque di un segnale straordinario“.

L’Unione Europea nel frattempo ha avviato una causa legale contro I paesi del centro Europa – nello specifico Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia – che non hanno rispettato l’accordo controverso sulle migliaia di migranti da accettare all’interno dei propri confini e provenienti da Africa, Asia e Medioriente.

Il ministro Minniti infine ha affermato che il governo di Roma sta cercando di spostare il processo per la richiesta di asilo dall’Italia alla Libia al fine di portare in Europa solo coloro che hanno diritto alla protezione. In questo l’Italia sarebbe dunque sulla stessa linea della Francia.

“Dobbiamo fare distinzioni prima che i migranti partano tra coloro che hanno diritto alla protezione umanitaria e coloro che non lo hanno”.