La ripresa, che nel 2010 fara’ registrare un incremento del Pil dell’1,1% e’ avviata ma ci vorranno anni per il recupero del Pil perduto. La crisi, al 2009, ha portato il Pil italiano indietro di otto anni e, secondo le stime del Centro studi Confindustria, ce ne vorrano quattro per tornare ai livelli di prodotto interno lordo di prima della crisi, cioe’ fino al 2013.
Peggiorano le previsioni del Centro Studi Confindustria sul rapporto deficit/Pil dell’Italia nel 2009 e nel 2010. Quest’anno dovrebbe chiudersi con un deficit/Pil al 5,4% (contro il 5% stimato a settembre) e il 2010 dovrebbe registrare un deficit/Pil al 5,3% (contro il 5% della previsione precedente). Per il 2011 Csc stima un indebitamento della pubblica amministrazione al 5% del Pil. Il debito dovrebbe attestarsi al 114,9% quest’anno (contro il 114,8 della previsione di settembre) e al 117,2% (contro il 117,8% previsto in settembre).
Nel biennio della crisi 2008-2009 sono gia’ stati persi 470 mila posti di lavoro. Altri 195 mila sono a rischio fra il 2010 e il 2011: lo stima il Centro Studi Confindustria nel rapporto di dicembre. Sara’ “cruciale il processo di riassorbimento dei cassaintegrati. I posti di lavoro persi fra il 2008 e il 2010 salirebbero a 630 mila cui se ne aggiungerebbero 35 mila nel 2011 nel caso in cui invece del 100% dei cassaintegrati venisse riassorbito il 70%. Se tale quota fosse solo del 40%, i posti persi salirebbero a 700 mila nel 2008-2010 con altri 70 mila nel 2011”. Il tasso di disoccupazione salira’ dal 6,5% a inizio 2008 all0’8,3% a fine 2009, raggiungendo l’8,8% a fine 2010 e il 9%, con un picco del 9,1% a fine 2011.
Migliorano le previsioni sull’andamento del Pil italiano fatte dal Centro Studi Confindustria. Per il 2009 la stima e’ per un -4,7%, migliore del -4,8% previsto a settembre. Per il 2010 la stima passa dallo 0,8% di settembre all’1,1% del rapporto sugli scenari economici diffuso oggi. La novita’ del rapporto e’ la previsione del Pil 2011 che il Centro Studi vede a +1,3%. Quest’ultimo dato, se si avverera’, riportera’ il Pil al livello del 2005. Il recupero di quanto perso nella crisi sara’ graduale.