Economia

Istat, disavanzo commerciale aprile in peggioramento

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(Teleborsa) – L’Istat comunica che nel mese di aprile 2010 le esportazioni sono aumentate del 15,2 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con andamenti più dinamici per il mercato comunitario (più 17,2 per cento) rispetto a quello esterno all’Unione (più 12,6 per cento). Le importazioni registrano un incremento del 18,3 per cento, derivante da una crescita del 14,1 per cento dei flussi dai paesi Ue e da un aumento del 23,9 per cento di quelli provenienti dai paesi non comunitari. Ad aprile 2010 il saldo commerciale risulta negativo per 829 milioni di euro, in peggioramento rispetto al disavanzo di 76 milioni di euro dello stesso mese dell’anno precedente. Le dinamiche congiunturali dei flussi, misurate dai dati destagionalizzati, evidenziano ad aprile 2010, rispetto al mese precedente, un incremento dell’1,1 per cento per le esportazioni (più 0,7 per cento per i paesi Ue e più 1,8 per cento per i paesi extra-Ue) e una sostanziale stabilità (meno 0,1 per cento) per le importazioni, derivante da una crescita dello 0,5 per cento per i paesi Ue ed un calo dello 0,8 per cento per quelli extra-Ue. Negli ultimi tre mesi, rispetto al trimestre precedente, le esportazioni crescono del 5,4 per cento e le importazioni dell’8,6 per cento con andamenti più dinamici per i paesi extra Ue). Nel periodo gennaio-aprile 2010, rispetto al corrispondente periodo del 2009, le esportazioni sono aumentate dell’8,8 per cento (più 8,7 per cento per i paesi Ue e più 8,9 per cento per i paesi esterni all’area) e le importazioni del 12,5 per cento (più 10,9 per cento per l’area Ue e più 14,6 per cento per quella extra-Ue). Nei primi quattro mesi dell’anno il deficit commerciale, pari a 9,2 miliardi di euro, è più ampio di quello del corrispondente periodo del 2009 (5 miliardi di euro). Nel primo quadrimestre del 2010 l’aumento del valore delle esportazioni rispetto allo stesso periodo del 2009 è determinato da una crescita dei volumi (più 6,7 per cento), molto più forte di quella dei valori medi unitari (più 2,7 per cento). Anche dal lato delle importazioni i volumi registrano incrementi maggiori di quelli dei valori medi unitari (rispettivamente più 8,1 per cento e più 4,8 per cento).