Economia

ISTAT, Centro il meno colpito da recessione nel 2009

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(Teleborsa) – Il Centro è la ripartizione geografica meno colpita dalla recessione. Il Pil diminuisce del 3,9% a sintesi del -7,3% del valore aggiunto del settore agricolo (la media nazionale è pari a -3,1%), del -10,5% di quello industriale (-13,2% il dato nazionale) e del -2,4%del valore aggiunto dei servizi (-2,6% a livello Italia). Lo si apprende da una ricerca ISTAT che ha fornito le stime a livello regionale, riferite al 2009, degli aggregati economici relativi a prodotto interno lordo, unità di lavoro, valore aggiunto, redditi da lavoro dipendente e spesa per consumi finali delle famiglie. Il Lazio presenta i risultati relativamente migliori fra le regioni della ripartizione: il Pil diminuisce del 3,3% in conseguenza di un calo del 4,4% del valore aggiunto del settore agricolo, del 7,2% di quello industriale e del 2,9% del valore aggiunto dei servizi. Al contrario, in Umbria la flessione del Pil, pari al 5,9%, è superiore sia a quella registrata per la ripartizione sia al dato medio nazionale (agricoltura -11,2%, industria -12,9% e servizi -3,5%). Per il complesso della ripartizione, il Pil per abitante ai prezzi di mercato, pari a 28.204 euro, presenta una variazione negativa (-2,9%) più lieve di quella nazionale (-3,7%) ed è il Lazio, seguito dalla Toscana, a far registrare la riduzione più contenuta, rispettivamente -2,6% e -2,8%. L’input di lavoro diminuisce dell’1,8%, contro un valore medio nazionale di -2,6%. Le dinamiche regionali risultano piuttosto differenziate: Toscana -1,5%, Marche -2%, Umbria -3,4% e Lazio -1,6%. L’andamento della produttività del lavoro è lievemente superiore al dato nazionale (-2,5% contro -2,9%). Anche in questo caso il contributo del Lazio risulta decisivo, presentando una riduzione ben al di sotto della media nazionale (-2%). Guardando la spesa delle famiglie per consumi finali è ancora il Lazio a segnare il risultato meno negativo (-1,2%, contro il -2,1% della ripartizione).