New York – Tel Aviv si rende conto che non potra’ distruggere tutto l’arsenale del programma atomico iraniano, ma spera di poter infliggere un duro colpo alle ambizioni nucleari della Repubblica Islamica. Il 23 maggio, Usa, Cina, Russia, Francia, Gran Bretagna e Germania si riuniranno attorno a un tavolo a Baghdad con una delegazione iraniana con l’obiettivo di risolvere la questione spinosa del futuro nucleare di Teheran.
Per voce del suo ministro degli Esteri, l’Iran assicura che il paese e’ pronto ad affrontare e risolvere tutti i problemi all’incontro del prossimo mese, i cui colloqui sono stati battezzati P5+1, per via della presenza di cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza piu’ la Germania. Questo fine settimana si sono concluse delle trattative che vedevano la Turchia nel ruolo di mediatrice.
Secondo l’emittente nazionale iraniana PressTV, Teheran ha fiducia nel buon esito delle trattative ed e’ convinta che un nuovo approccio da parte dei sei paesi potrebbe veramente far rientrare il pericolo che le tensioni geopolitiche altissime sfocino in un conflitto armato.
Ma Israele non si fida. Anche se il resto del mondo sta seguendo la via diplomatica, Israele si prepara a un assalto totale ai siti nucleari iraniani, nel caso in cui le sanzioni e i colloqui dovessero fallire.
Lo ha riferito un report della tv israeliana citato da Greg Tepper del quotidiano The Times of Israel. I commenti sull’eventuale raid militare sono stati approvati dall’esercito di Tel Aviv.
“Nessun ordine verra’ dato – scrive Tepper – prima che i colloqui P5+1 ripartano in maggio. “Ma questa estate non sara’ solo calda, bensi’ anche estremamente tesa”.
Se le trattative dovessero concludersi in un nulla di fatto e Israele dovesse lanciare un raid dall’alto, esso sara’ coordinato e imponente e coinvolgera’ “decine di aerei, se non di piu'”. Vedra’ impegnati portaerei, aerei di rifornimento, elicotteri, droni, velivoli da guerra elettronici e jet bombardieri.