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Israele: esplosione alla stazione degli autobus, rischio di guerra

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Tel Aviv – Un’esplosione avvenuta in una stazione degli autobus a Gerusalemme ha provocato la morte di una donna di 60 anni e il ferimento di 31 persone, di cui almeno 3 in condizioni gravi. Lo hanno riferito le forze di polizia ai media. Escluso l’attentanto suicida, l’ordigno era legato ad un palo del telefono.

Diverse ambulanze stanno arrivando sul luogo della deflagrazione per soccorrere le vittime. L’attentato e’ avvenuto in un’area nei pressi della stazione centrale degli autobus in un quartiere ebreo del centro di Gerusalemme, vicino al Centro delle Convention Internazionale della citta’.

Tutti i feriti sono stati portati all’ospedale Hadassah a Ein Karem. La deflagrazione ha distrutto i finestrini di due autobus molto affollati, il numero 74 e 14. Un testimone che si trovava nell’area dell’incidente ha raccontato al quotidiano Haaretz di aver sentito una forte esplosione vicino alla fermata dell’autobus. Versione confermata anche da uno degli autisti. Un portavoce dell’ambasciata israeliana a Washington ha precisato a Reuters che la deflagrazione non e’ avvenuta sull’autobus e non e’ un attacco suicida.

Si tratta del primo attacco dinamitardo negli ultimi anni. Le tensioni tra Israele e Hamas si sono intensificate negli ultimi giorni, con Tel Aviv che ha risposto al lancio di missili dalla Striscia con raid aerei e incursioni dell’artiglieria.

In un’intervento andato in onda alla radio dell’esercito nazionale, il ministro israeliano dell’Interno Eli Ishai ha detto che la situazione si sta deteriorando e che il suo governo dovra’ agire se le cose dovessero peggiorare ulteriormente. Ishai ha messo in relazione l’esplosione di oggi al massacro di una famiglia di 5 persone a Itamar in Cisgiordania, avvenuto il 12 marzo, e con gli ultimi episodi di violenza occorsi a Gaza. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha cancellato il suo viaggio per Mosca per poter seguire la vicenda rimanendo nel paese.

La notizie e il timore di una nuova escalation delle violenze nell’area ha spinto i futures con consegna maggio sull’oro nero ai massimi di seduta in area $106 al barile.