Economia

ISAE, torna crescita economia mondiale, lento recupero per quella italiana (4)

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(Teleborsa) – Nella stima ISAE, il numero di occupati equivalenti al tempo pieno (ULA) è diminuito nel 2009 del 2,5%, in misura superiore alla flessione delle “teste” (-1,4%). Ciò riflette il forte ricorso alla CIG che, unitamente a un’attenta gestione dell’orario di lavoro (abbattimento straordinari, gestione ferie, permessi ecc.), ha consentito alle imprese che ne hanno potuto fare uso di ridurre le ore lavorate, cerando di intaccare il meno possibile i livelli di organico. Il graduale miglioramento del quadro economico atteso per il 2010 potrà riflettersi solo parzialmente sulla dinamica occupazionale, a causa dei ritardi con cui il mercato del lavoro reagisce alle variazioni della congiuntura. Si prevede, quindi, che la flessione dell’input di lavoro proceda nel 2010 (-0,6%). Nel 2011 si verificherebbe il ritorno su un percorso di espansione dell’occupazione (+0,7%). Il tasso di disoccupazione (7,8% nel 2009) si attesta all’8,8% tanto nel 2010 che nel 2011. La graduale risalita dell’inflazione manifestatasi dalla scorsa estate dovrebbe proseguire nei prossimi mesi, guidata dal rialzo dei prodotti energetici. Nella media del 2010 la dinamica dei prezzi al consumo si colloca all’1,6% (0,8% nel 2009), per portarsi poi al 2% nel 2011. Tale andamento sarebbe marginalmente superiore a quello dell’area euro nell’anno in corso; il divario si annullerebbe nel 2011. La flessione dell’attività economica nel 2009 ha condotto a un notevole deterioramento degli aggregati di finanza pubblica, in un contesto in cui la politica di bilancio è comunque rimasta decisamente orientata a un attento controllo della tenuta del quadro contabile. La stima ISAE colloca l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche al 5,3% del PIL nel 2009 (2,7% nel 2008), in linea con i dati ufficiali. Nel biennio di previsione, il disavanzo in rapporto al PIL si porterebbe al 5,1% nel 2010 e al 4,6% nel 2011. In quest’ultimo anno, considerando la manovra aggiuntiva pari allo 0,4% del prodotto indicata nell’Aggiornamento del Programma di stabilità, il deficit scenderebbe al 4,2% del PIL; un livello sostanzialmente in linea con quanto indicato nel documento governativo nello scenario di minore crescita. Il rapporto debito/PIL – tornato a salire nel 2008 e nel 2009 (114,8% nella stima ISAE) – aumenterebbe al 117,2% quest’anno e al 118,2% nel 2011; considerando l’attuazione della manovra aggiuntiva sopra ricordata il debito pubblico si attesterebbe il prossimo anno al 117,8% del PIL.