(Teleborsa) – Secondo l’inchiesta condotta dall’ISAE, a dicembre la fiducia dei commercianti italiani si evidenzia in crescita per il quarto mese consecutivo. Mostrando particolare dinamicità, l’indicatore destagionalizzato sale infatti da 103,4 (in novembre) a 107,7, sui livelli massimi dal dicembre 2007. Rispetto alla scorsa rilevazione, l’inchiesta evidenzia un diffuso miglioramento nei giudizi e, in misura ancor più evidente, nelle aspettative sulle vendite; in nuovo ridimensionamento sono giudicate, inoltre, le giacenze di magazzino. Guardando alle variabili che non entrano nella definizione di fiducia, si rafforza l’ottimismo riguardo al livello futuro degli ordini, ma indicazioni meno favorevoli emergono, al contrario, dal lato delle attese sul livello dell’occupazione. In nuova accelerazione sono date, infine, le dinamiche inflazionistiche e ciò con riferimento sia a quelle correnti che a quelle future. Guardando, infine, alle due tipologie distributive, l’evoluzione della fiducia presenta anche questo mese caratteristiche non omogenee. Segnali meno positivi emergono, infatti, dalle imprese della distribuzione tradizionale con riferimento alle quali l’indicatore destagionalizzato scende da 112,1 (in novembre) a 110,8. Decisamente ottimisti appaiono, al contrario, i colleghi della distribuzione “moderna” la cui fiducia, al netto della componente stagionale, balza da 98 a 108,7. A dicembre, il saldo destagionalizzato relativo all’andamento corrente delle vendite mostra un ulteriore recupero, portandosi infatti da -11 a -8. Coerentemente, il livello delle scorte di magazzino si evidenzia in diminuzione con il saldo destagionalizzato della variabile che scende da 5 a 3. Nuove tensioni emergono invece dal lato dei prezzi correnti. Il saldo destagionalizzato della variabile torna nuovamente a salire, portandosi da 25 a 30. Disaggregando i risultati per tipologia distributiva, l’andamento delle vendite mostra un forte recupero guardando alla grande distribuzione; più scettici, al contrario, si mostrano nel complesso i colleghi del circuito tradizionale. Nel dettaglio, il saldo destagionalizzato della variabile, recupera infatti da -8 a 9 nella prima, peggiorando, al contrario, da -17 a -19, nella seconda. Con riferimento alla distribuzione “moderna”, tale risultato riflette un significativo ridimensionamento del saldo destagionalizzato del volume delle scorte (0, era 4 in novembre). Guardando alla distribuzione tradizionale, lo stesso saldo flette invece da 6 a 5, rimbalzando al valore dello scorso ottobre. Relativamente, infine, ai prezzi correnti, le tensioni si configurano in ripresa, con particolare intensità nella grande distibuzione. Il saldo destagionalizzato della variabile si sposta infatti da 31 a 32, nella distribuzione tradizionale, ma da 20 a 27, in quella “moderna”. A dicembre, si rafforza notevolmente l’ottimismo degli intervistati circa l’andamento futuro delle vendite e degli ordini. Velata preoccupazione emerge, tuttavia, dalle attese sull’occupazione