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Irlanda sempre peggio: 50 mld euro per salvare le banche. E il deficit quest’anno supererà il 30%

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Il salvataggio del settore bancario costerà all’Irlanda 50 miliardi di euro. E’ questo il risultato di una serie di aiuti avviati nel 2009 e delle ulteriori previsioni fornite oggi dalla banca centrale e dal ministro delle Finanze irlandese.

La Banca centrale ha infatti indicato stamattina una cifra di 34 miliardi di euro quale costo massimo addizionale per il salvataggio della Anglo Irish Bank, nel peggior scenario possibile, ma ha anche preannunciato un’ulteriore ricapitalizzazione da 3 mld di euro per la Allied Irish Bank, di cui lo Stato diventa il maggior azionista.

Nessuno sforzo addizionale è previsto invece per la Bank of Ireland. Intanto, la Allied Irish Bank a Dublino crolla di oltre il 20%, mentre la Bank of Ireland guadagna il 2,6%.

Nuovi segnali di difficoltà finaziaria, dunque, per l’Irlanda. Il governo di Dublino -rilevando di fatto il controllo della Allied Irish banks e fornendo fondi d’emergenza a due banche più piccole – sarà costretto ad assistere a un deficit che salirà a livelli record che richiederanno nuove misure di austerità.

Il ministro delle Finanze Brian Lenihan ha ammesso che le ultime cifre sono “orrende ma gestibili” e ha promesso che non ci sarà alcuna insolvenza sull’enorme debito delle bance. I numeri parlano da soli.

Il ministro ha anticipato che quest’anno il deficit pubblico supererà il 30% del Pil a causa del conto salatissimo pagato dall’Erario per il salvataggio di tre banche, che includono anche Anglo Irish e Irish Nationwide.

Lenihan ha specificato che il governo pomperà ulteriori 3 miliardi di euro nella Allied Irish, che una volta era la maggior banca del Paese e della quale il Governo è già il maggiore azionista. Alla notizia le azioni della banca sono crollate del 20%.