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Irlanda e Grecia: due strade opposte

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato ieri sono saliti su tutta la curva governativa e swap, mentre gli spread di Italia e Spagna sono rimasti pressoché stabili. In mattinata invece si sta assistendo ad un rialzi degli spread periferici, con quello italiano che si è riportato a 390 pb.

Ieri i depositi presso la Bce sono saliti a 181,8 Mld€ da 172 Mld€. L’operazione di rifinanziamento in dollari ad una settimana della Bce ha visto ancora una volta una sola banca chiedere 500 Mln$.

Intanto ieri il Parlamento greco, chiamato a votare le nuove misure di austerità, ha approvato in prima lettura le nuove misure. Oggi è atteso il voto definitivo.

Intanto il Fmi ha dichiarato di non essere d’accordo con Bce ed Ue sulla sostenibilità del debito greco, chiedendo maggiori dettagli prima di sbloccare la sesta tranche di prestito.

Il ministro delle finanze irlandese ha dichiarato che il paese ha ricevuto dalla Troika una giudizio positivo sull’implementazione del suo programma. Ricordiamo che lo spread Irlanda-Germania si è ridotto fortemente negli ultimi mesi passando dal massimo di 1143 pb del 18 luglio a 614 pb di ieri.

Secondo quanto riportato da Ft, che cita fonti vicine all’Eba (European Banking Authority), il sistema bancario europeo avrebbe bisogno di capitali di 80 Mld€, inferiore cioè ai 200 Mld€ indicati dal Fmi.

Ieri il presidente francese Sarkozy si è recato a Berlino per un incontro di emergenza con la Merkel, Trichet, Draghi, Barroso, Van Rompuy e Lagarde ed i due ministri delle finanze francese e tedesco Baroin e Schauble. La riunione durata circa due ore si è conclusa senza una dichiarazione ufficiale, ma secondo alcune indiscrezioni riportate da Ft, il punto di disaccordo tra Francia e Germania riguarderebbe il ruolo del fondo Efsf (ipotesi assicurazione per la Germania vs. banca per la Francia). Domani è attesa la riunione dei ministri finanziari dell’area Euro, in cui si dovrebbe discutere di questo argomento oltre che del secondo piano greco e della ricapitalizzazione del sistemo bancario.

L’agenzia di rating S&P ha tagliato il rating della Slovenia (uno dei 17 paesi dell’area) a AA- da AA mantenendo l’outlook stabile a causa del progressivo deterioramento della posizione fiscale.

In Spagna oggi sono attese emissioni per 3,25-4,25 Mld€ ed in Francia per 6,5-7,5 di titoli a 2-3-4 e 5 anni e 1-1,8 di titoli legati all’inflazione.

Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente stabili, a fronte di listini azionari in calo penalizzati soprattutto dal comparto materie prime.

Il Beige Book della Fed ha segnalato la prosecuzione della crescita sebbene su livelli modesti, a fronte di un outlook meno certo descritto dalle aziende.

Rosengrenn, presidente della Fed di Boston ed attualmente membro non votante, ha dichiarato di essere favorevole all’esplicitazione di obiettivi su disoccupazione ed inflazione. Inoltre si è dichiarato favorevole ad un ulteriore piano di QE laddove l’economia registrasse un andamento peggiore delle attese e/o nel caso di minacce deflattive. A suo avviso, lo scenario centrale al momento rimane di crescita 2012 nel range 2,5-3%. Gli operatori sono focalizzati da un lato sugli sviluppi della situazione in area euro e dall’altro sulle discordanti indicazioni che arrivano dal fronte trimestrali.

Ieri Goldman Sachs ha annunciato di aver collocato un bond a 50 anni per 500Mln$ (il doppio di quanto inizialmente annunciato) ad investitori privati. Sul fronte macro, i prezzi al consumo hanno segnato a settembre un incremento del 3,9% a/a, variazione massima da ottobre 2008. Su base mensile a settembre si è comunque registrato l’incremento più basso degli ultimi tre mesi.

Valute: euro molto volatile con il cross che, dopo esser risalito in mattinata sopra quota 1,38, ha perso terreno durante la seduta Usa sulla scia del calo dei listini azionari. Ancora una volta l’area 1,39 si è confermata una fascia resistenziale difficile da superare. Nelle prossime seduta una rottura del supporto a quota 1,3650 potrebbe mettere ulteriori pressioni al cross che potrebbe riportarsi in area 1,35. Questa mattina si sta assistendo ad un apprezzamento dello yen vs euro con la resistenza collocata a 106 ed il supporto più vicino a 104,80, con il successivo a 104.

Yen poco variato verso dollaro all’interno del range 77,-76,30. Secondo un documento ottenuto da Bloomberg dal partito di governo DPJ, il Giappone potrebbe aumentare del 25% l’entità del fondo da 8000Mld yen (104Mld$) destinato al sostegno delle proprie aziende contro l’apprezzamento dello yen. La discussione del governo si terrà domani.

Materie Prime: giornata negativa per le commodity tranne poche eccezioni come ad esempio il caffè (+2%), il cacao (+1,2%) ed il gas naturale (+0,9%). Perdite superiori al 2% per il petrolio.

Le vendite hanno interessato anche i metalli industriali con il rame (-3,2%) che ha registrato la peggiore performance della giornata. In calo anche i preziosi con l’oro in avvicinamento ad area 1600$/oncia.

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