Società

Irlanda: cosi’ non va, servono altre misure di austerita’

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Gli ultimi dettagli emersi questo fine settimana offrono un quadro preoccupante della situazione dei paesi periferici dell’area euro e in particolare dell’Irlanda.

Il governo e’ messo spalle al muro: secondo il Sunday Tribune, quotidiano nazionale, Dublino deve agire in fretta e trovare fino ad almeno 4.5 miliardi di euro ($6.2 miliardi) di risparmi nel budget di fine anno.

Nel tentativo di ridurre il deficit fiscale del Paese, ad essere trovati dovranno anche essere “aggiustamenti” in eccesso di 10 miliardi di euro nei prossimi quattro anni, almeno secono quanto riportato sempre dal quotidiano, che cita fonti informate sui fatti.

Le misure di austerita’ sono rese necessarie. Solo cosi’ l’Irlanda potra’ rassicurare i mercati e l’UE, mostrando loro una certa serieta’ nell’affrontare il problema del debito. L’obiettivo e’ riportarlo su livelli gestibili entro il 2014.

Nel frattempo la banca centrale di Dublino ha sottolineato che l’economia irlandese sta scivolando verso uno stop virtuale nel 2010. L’istituto ha tagliato le previsioni sulla crescita del Pil allo 0,2% dal precedente 0,8%.

La banca, nel bollettino trimestrale, ha avvertito che, alla luce dei timori internazionali sulla tenuta delle finanze irlandesi, il governo guidato da Brian Cowen non potrà evitare ulteriori tagli di bilancio.

Secondo l’istituto centrale, “la priorità nel breve termine è garantire che il bilancio 2011 sia il primo passo di un programma di maggiori strette alle spese”.

La settimana scorsa, Cowen ha anticipato una legge di pulizia del bilancio fino a 50 miliardi di euro. Allo stato attuale delle cose, il governo continua ad avere una previsione di crescita del Pil dell’1%, ma nel mese di ottobre pubblicherà le
nuove stime.

Il Prodotto nazionale lordo, considerato una misura migliore dell’economia irlandese perché esclude i profitti delle multinazionali che operano nel Paese e gli interessi pagati sul debito estero, è visto, dalla banca centrale, scendere dell’1,7% nel 2010.

Il deficit di Dublino è stimato esplodere al 32% del Pil a causa delle regole Ue sui bilanci, che costringeranno l’Irlanda a contabilizzare gli aiuti al settore bancario. Depurato degli interventi a sostegno delle banche, il deficit, ha sottolineato la banca centrale, ammonta all’11,6% circa. Cowen ha promesso di riportarlo sotto il 3% entro il 2014.