Alla vigilia della missione diplomatica di Cheney in Medioriente, aumentano le tensioni tra Stati Uniti e Iraq.
Il Pentagono ha rivelato una serie di piani nucleari d’emergenza. In particolare la reazione americana si sta concentrando su Baghdad, che, secondo quanto dichiarato dal ministro degli affari esteri britannico Jack Straw, starebbe preparando nuovi ordigni nucleari e missili pronti a colpire target in Medioriente.
E la missione diplomatica degli Usa nelle zone mediorientali rischia di saltare proprio per il rifiuto opposto dall’Iraq a nuove investigazioni sull’armamento nucleare del Paese guidato da Saddam.
Cheney ha dichiarato che ancora non sono state prese decisioni riguardo ad un eventuale azione contro l’Iraq. E l’incertezza sembra aumentare il grado di preoccupazione sul mercato del petrolio. Sulla scia delle tensioni Usa-Iraq, infatti, il prezzo dell’oro nero si trova oggi ai massimi degli ultimi sei mesi, quotando oltre i $24.
Il vicepresidente Usa e il primo ministro inglese Tony Blair hanno confermato in una conferenza stampa a Londra che Saddam e ‘ in possesso di armi di distruzione di massa e percio’ “rappresenta una minaccia per la sicurezza mondiale”.
La coalizione di alleati guidata dagli Stati Uniti dovra’ percio’ “riflettere e quindi deliberare” in merito al pericolo rappresentato ora dallo stato iracheno.