Investitori divisi sul futuro dell’economia, d’accordo ad aumentare propensione al rischio

Nonostante le prospettive sull’economia globale restino incerte, la maggior parte degli investitori (57%) prevede un aumento della propensione al rischio nel corso del prossimo anno, compreso il 14% che prevede un aumento “significativo”. Solo il 19% prevede una diminuzione.
È quanto emerge dall’Investor Sentimeter di NN Investment Partners (NN IP), secondo cui più di un quarto (26%) degli investitori professionali ritiene che lo slancio economico globale accelererà nei prossimi 12 mesi, contro il 39% che ritiene che rallenterà e il 35% che prevede che rimarrà lo stesso.
“È comprensibile che il sentiment degli investitori intorno alla crescita economica globale sia diviso in quanto le prospettive sono anche piuttosto binarie” ha commentato Ewout van Schaick, Head of Multi Asset di NN Investment Partners.
“Ciò dipende in larga misura dall’incertezza politica (ad esempio, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e Brexit) e dall’efficacia degli stimoli politici. Il rallentamento della crescita globale nel 2019 è dovuto principalmente all’aumento del rischio politico, che riduce la fiducia delle imprese e il capex.
Finora le banche centrali sono state in grado di limitare l’impatto di questa crescita più lenta sui mercati, ma l’efficacia della politica monetaria sta diminuendo e un ulteriore allentamento monetario potrebbe addirittura danneggiare l’economia”.
Nonostante le prospettive incerte, è interessante che gli investitori del Sentimeter di NN IP si aspettano ancora che la propria propensione al rischio aumenti nel 2020.
“Ciò sembrerebbe implicare che la loro valutazione non si basa su una fiducia diffusa in una ripresa economica, ma piuttosto sulla mancanza di una strategia alternativa. I rendimenti dei titoli di Stato sono a livelli estremamente bassi – in territorio negativo in molti paesi europei – e gli spread sulle obbligazioni societarie più sicure non sono molto più elevati. Ciò significa che gli investitori sono costretti ad assumersi maggiori rischi per poter raggiungere i loro obiettivi di rendimento.
Poiché la maggior parte delle obbligazioni societarie ha attualmente solo modeste allocazioni in azioni, possiamo aspettarci flussi più consistenti verso questa asset class” ha aggiunto Ewout van Schaick.
Verso quali asset sono orientati gli investimenti?
Attualmente, più della metà degli investitori (51%) dichiara che aumenterà la propria allocazione nell’azionario entro il prossimo anno. Altre asset class in cui si prevede di investire di più sono: fixed income e real estate con il 38%; i fondi hedge (30%); commodity (27%) e il private equity (27%).