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Investimenti: e in Usa (almeno per ora) i bond sono favoriti

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(WSI) – Tassi di interesse: in area euro i tassi di mercato sono saliti su tutta la curva. In calo invece i listini azionari sulla scia di Wall Street. La Bce ieri ha annunciato nuove regole sui collaterali accettati che entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2011. Il rating minimo accettato dall’istituto rimane BBB-, ma lo scarto di garanzia applicato è stato modificato sulla base delle diverse scadenze, delle categorie di liquidità e della qualità creditizia.

Sempre la Bce ieri ha pubblicato l’indagine trimestrale su credito in cui viene evidenziato come nel secondo trimestre le banche hanno ristretto i criteri di concessione del credito alle imprese ben oltre le attese, mentre per il terzo trimestre è attesa un’ulteriore stretta del credito alle imprese sebbene ad un ritmo inferiore. Per le famiglie invece nel trimestre in corso è atteso un miglioramento degli standard richiesti per l’acquisto di case e per consumi.

Nell’operazione di rifinanziamento a tre mesi di ieri sono stati richiesti 23,2 Mld€ da 70 banche in netto calo dai 132 della precedente operazione a tre mesi. Sul fronte macro i prezzi al consumo tedeschi preliminari di luglio hanno registrato un rialzo, dovuto principalmente al recupero dei prezzi alimentari e ad un effetto confronto negativo dei prezzi energetici.

Oggi è attesa l’asta italiana per i titoli a 3 e 10 anni e la riapertura del Ccteu per un totale di 6,75-9,5 Mld€. La Russia ha effettuato una delle più grandi emissioni da inizio anno, emettendo 26,5 Mld Rubli di un titolo a 5 anni e 3 Mld di titoli ad uno e due anni. Il governo russo inoltre ha annunciato la vendita di 29 Mld$ di asset nei prossimi tre anni.

Negli Usa tassi di mercato in calo in un contesto in cui gli operatori si stanno focalizzando sulle indicazioni di progressivo rallentamento dell’economia Usa. Il report Beige Book della Fed, ha evidenziato la continuazione della fase di espansione aggiungendo però questa volta che non sta interessando tutti i 12 distretti per ragioni collegate principalmente al mercato immobiliare con particolare riferimento al comparto commerciale.

Lo scenario delineato nel report appare pertanto coerente con le indicazioni fornite recentemente da Bernanke, secondo cui le prospettive “rimangono incerte”. Inoltre i dati sugli ordinativi industriali di giugno sono risultati nettamente al di sotto delle attese, anche al netto della volatile componente dei trasporti. Infine, le ultime trimestrali pubblicate (tra cui quella di Boeing) sono risultate al di sotto delle attese ancora una volta soprattutto sotto il profilo del fatturato consuntivo e/o prospettico.

Il contesto sta favorendo i bond, a giudicare dalla buona accoglienza riservate alle recenti emissioni (ieri quella sul 5 anni) ed dalle dichiarazioni di Pimco, secondo cui la raccolta sta procedendo al ritmo di circa 1Mld$ a settimana, reinvestita quasi tutti in titoli governativi Usa.

Bill Gross, ad di Pimco, ha confermato di attendersi per i prossimi anni performance nell’ordine del 4-5% dal mercato obbligazionario ed azionario, aggiungendo che a suo avviso la Fed potrebbe rimanere ferma per i prossimi 2/3 anni. Da segnalare che la commissione del senato ha approvato la nomina di tre nuovi membri della Fed tra cui la vicepresidente Yellen. Il voto finale spetterà direttamente al Senato.

Valute: l’euro prova questa mattina a rompere l’importante livello di 1,3050, la cui rottura proietterebbe il cross verso 1,3285. I dati macro Usa inferiori alle attese consentono la continuazione del deprezzamento del biglietto verde. L’eventuale rottura del citato livello andrà verificata in chiusura questa sera. Giornata ieri caratterizzata da un apprezzamento dello yen vs dollaro su un ritorno dell’avversione al rischio tra gli operatori. Il cross vs dollaro continua a mantenersi nel range 87-88. Verso euro il cross rimane sopra quota 114. Principale resistenza confermata a 115.

Materie Prime: giornata positiva trainata principalmente dal comparto agricolo, seguito da quello degli industriali ad eccezione dell’alluminio rimasto pressoché stabile. In calo invece il comparto energetico. L’inatteso rialzo delle scorte settimanali di greggio ha infatti spinto al ribasso le quotazioni del greggio che ha chiuso in prossimità dei 77 $/b. Misti i metalli industriali. Tra i preziosi ancora in calo l’argento (-1,1%), le cui quotazioni sono scese ai minimi da quasi due mesi. L’oro è rimasto stabile in prossimità dei 1160 $/oncia. Da segnalare come gli asset detenuti da dall’’Etf SPDR Gold Trust siano scesi sotto le 1300 tonnellate, per la prima volta da giugno scorso.

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