
NEW YORK (WSI) – Il ritracciamento del rublo e il nuovo calo del petrolio, che viaggia intorno ai minimi di 12 anni, ha inflitto un duro colpo ai mercati finanziari della Russia. L’esodo degli investitori stranieri è senza precedenti. D’altronde i mercati emergenti sono pieni di opportunità di guadagno che comportano meno rischi dei titoli della Borsa di Mosca.
La fuga degli investimenti esteri è tale che il gap tra le attività di trading on e off shore alla Borsa di Mosca si è ridotto ai minimi di un anno (22% giovedì scorso). Gli investitori stanno abbandonando le posizioni in alcune delle società russe quotate più liquide.
La volatilità dell’azionario e del valutario ha convinto la maggioranza dei player di mercato a puntare su asset meno rischiosi. Il petrolio e il gas sono la principale fonte di ricavi della Russia.
Sui mercati il rublo ha perso terreno come nessun altra valuta dei paesi in via di Sviluppo negli ultimi mesi che hanno visto nel frattempo il greggio scivolare ai minimi di 12 anni la settimana scorsa.
Fonte: Bloomberg