IntesaBci sta affilando le armi e si prepara alla sfida con i principali competitors europei.
Sul fronte alleanze la principale banca italiana ha deciso di affiancarsi alla merchant bank Lazard, dalla quale ha acquistato il 40% della controllata italiana per €102,1 milioni, e di rinsaldare i rapporti con Credit Agricole.
Per Lazard, come ha sottolineato Hugo Dixon (Breakinviews), si pone adesso un problema di conflitto d’interessi, visto che la casa d’affari è anche advisor di Fiat, esposta con IntesaBci nell’ambito della maxi operazione di risanamento del debito della casa automobilistica torinese.
L’avvicinamento a Lazard segna il quasi definitivo allontanamento dalla banca tedesca Commerzbank, presente nel patto di sindacato con il 3,15%.
Commerzbank, come sottolinea oggi un importante quotidiano finanziario, è un alleato di Mediobanca, da tempo ai ferri corti con Intesa, come si è visto anche in occasione del mancato ingresso di Salvatore Ligresti (voluto dal numero uno di piazzetta Cuccia, Vincenzo Maranghi) nel patto di sindacato di Hdp.
Adesso il titolo è atteso alla prova dei mercati.
Il piano presentato alla comunità finanziaria per il riassetto aziendale, la vera grande incognita per la banca milanese, prevede un aumento di €3 miliardi dell’utile netto entro il 2005 grazie a un incremento del fatturato e a una riduzione delle spese, con un rapporto cost/income che sarà portato al 52% entro il 2005 dal 67% del 2001.
IntesaBci uscirà definitivamente dal business in Sud America nei prossimi mesi, mentre sul fronte delle azioni risparmio non è previsto alcun intervento, come si era vociferato nei giorni scorsi.
Le banche d’affari sono moderatamente ottimiste: Morgan Stanley ha confermato il proprio giudizio “overweight” sul titolo, con un target sul prezzo a €2,4; Rasfin ha rivisto al rialzo il giudizio a “add”: Merrill Lynch ha abbassato il rating a “buy” da “strong buy”.
A Piazza Affari il titolo perde lo 0,29% a €2,425.