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Intervento G7 funziona. Euro/yen e dollaro/yen in crescita del 4%

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New York – L’intervento del G7 per raffreddare lo yen ha funzionato. Alle 11.30 circa euro la moneta unica guadagna sullo yen fino al 4% a 114,80. In aumento anche il dollaro sulla moneta nipponica. Il rapporto usd/yen cresce del 3,95% a 81,75.

Con una conference call nottura di emergenza i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali dei paesi membri del G7 hanno deciso di vendere yen e fermare l’impennata della moneta di Tokyo. Obiettivo: salvare il Giappone dagli effetti perversi del rincaro dello yen, scatenato dal terremoto/tsunami e dall’allarme nucleare.

Per la prima volta da oltre 10 anni si concretizza cosi’ un massiccio intervento coordinato sul mercato valutario da parte di tutte le banche centrali del G7. La valuta di Tokyo e’ giunta ieri ai massimi di 16 anni contro il dollaro, il che rischia di compromettere la ripresa del paese, gia’ enormemente fiaccato da migliaia di morti e dall’allarme sociale seguito al disastro nucleare di Fukushima.

“In un momento in cui il Giappone versa in una situazione difficile, il fatto che le autorità del G7 abbiamo raggiunto un accordo di concertazione e di cooperazione per la stabilità dei mercati è estremamente significativo – ha detto Yoshiniko Noda, ministro delle finanze giapponese, nell’annunciare l’accordo. Noda ha poi affermato che le autorità nipponiche non hanno al momento un target preciso per lo yen.

“Nessuna nazione ha esitato e tutti hanno prontamente accettato le nostre richieste”, ha detto Noda in una conferenza stampa seguita alla riunione del Governo. Il ministro ha poi continuato affermando che altre le altre autorità del G7 hanno condiviso quando denunciato da lui, in precedenza, ovvero i movimenti eccessivi e disordinati nel mercato del forex, che si sono verificati in concomitanza con il terremoto e il disastro nucleare nel Sol Levante.

Il comunicato del G7 recita: “Esprimiamo la nostra solidiarietà al popolo giapponese in questo momento difficile, e la nostra prontezza ad assicurare qualsiasi tipo di cooperazione sia necessario, insime alla nostra fiducia sulla resistenza dell’economia e del settore dinanziario del Giappone”.

Ha cominciato proprio il Giappone intervenendo all’apertura delle contrattazioni sul mercato valutario, il che ha portato la moneta giapponese in calo -3.1% contro il dollaro, alle 9:34 am ora di Tokyo. Ciascuno dei membri del G7 (per l’Italia hanno partecipato alla conference call notturna il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti) tramite le rispettive Banche Centrali “vendera’ yen all’apertura del proprio mercato”, ha confermato il ministro delle Finanze del Giappone Yoshihiko Noda in una conferenza stampa a Tokyo. Secondo Bloomberg, i paesi del G7, in un comunicato congiunto, fanno sapere che “offriranno al Giappone tutta la cooperazione di cui ha bisogno”.

Subito dopo l’intervento sul valutario l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo e’ salito 2,9%, riducendo la perdita post-terremoto a -12%. Il Nikkei ha poi concluso la giornata di contrattazioni con un incremento del 2,72%. Contro il dollaro lo yen quotava 81.39, contro l’euro 113.80 (-2,8%). Alle 8.48 ora italiana, il cambio usd/yen sale ancora a 81,79, mentre il rapporto euro/yen continua ad attestarsi su quota 113. Proprio ieri lo yen aveva toccato il record storico sul dollaro, con il rapporto usd/yen scivolato fino a 77,16.

Lo yen forte penalizza fortemente l’export del Giappone, soprattutto per alcune delle maggiori aziende industriali tra cui quelle del settore auto come Toyota e Honda e quelle elettroniche come Sony e Toshiba. Il G7 e’ formato da Stati Uniti, Germania, Francia, Canada, Italia, Gran Bretagna e Giappone.

I membri del G7 non intervenivano sul mercato congiuntamente dal settembre 2000, quando cercarono di supportare l’euro, in quel momento nel suo secondo anno di vita e in forte calo.