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INTERNET: TISCALI, BREAK EVEN FINE 2001

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La comunità finanziaria non crede ai suoi piani ma Renato Soru, fondatore e presidente di Tiscali, va avanti per la sua strada: “Siamo sempre più fiduciosi, anche alla luce dei risultati presentati oggi, che raggiungeremo il break even nei tempi previsti” e cioè per la fine dell’anno.

E’ stato un Renato Soru più grintoso che mai quello che nella tarda mattinata ha incontrato i giornalisti a Milano sconvolgendo, per sua stessa ammissione, la scaletta di presentazione dei risultati del primo semestre del 2001.

“Non sono affatto disappointing, ossia deludenti come alcuni analisti li hanno definiti, i risultati di Tiscali – ha aggiunto Soru – ma sono bellissimi e di cui essere orgogliosi”. Il riferimento in apertura di conferenza da parte del patron della società sarda era per i commenti del sito inglese Breakingviews.com che si definiva scettico per il possibile raggiungimento del punto di pareggio da parte della società sarda.

“Sono risultati difficili da leggere – dice Soru – perché Tiscali è un animale in continua e rapida evoluzione, ma sono in linea con le nostre attese e sono sorpreso per i giudizi negativi. Abbiamo tagliato i costi del 50% e ridotto le perdite del 76%, e al contempo siamo cresciuti enormemente”.

Soru da la colpa alla mancanza di corretta informazione da parte della sua società e aggiunge “evidentemente non riusciamo a spiegarci bene. Non mi lamento con gli analisti, ma con me stesso per l’incapacità di comunicare i nostri risultati. Forse hanno sbagliato perché Tiscali è un mondo difficile da capire”.

Incalzato dai giornalisti su eventuali problemi con alcune grandi banche d’affari americane, in particolare Lehman Brothers che aveva emesso un target molto più basso rispetto alle quotazioni di mercato, Soru ha rimesso la faccenda nelle mani degli organi di controllo.

A proposito delle turbolenze sul mercato dovute alla scadenza dei lock up di due importanti soci come Kingfisher ed Europa@web. L’ipotesi allo studio da alcune settimane è di procedere all’emissione di un bond convertibile per evitare l’immissione di carta sul mercato. “Le due società stanno valutando l’ipotesi mantenendo presente l’esigenza di fare liquidità e di non vendere a qualsiasi prezzo i titoli in possesso” ha detto Soru rimandando ai diretti interessati qualsiasi altra precisazione.

Soru ha invece precisato che né lui né Sandoz, un importante azionista della società, cederanno il proprio pacchetto azionario di Tiscali alla scadenza del lock-up che avverrà nel mese di settembre.

Per i programmi futuri gli obiettivi e le strategie rimangono quelli definiti già tre mesi fa: “Contiamo di essere il primo Internet service provider in Europa e forse lo siamo già con 13 milioni di visitatori unici, risultato che nessuno può eguagliare. Abbiamo 7,1 milioni di utenti attivi negli ultimi 30 giorni e registriamo un traffico di 19 miliardi di minuti a semestre”.

Con €810 milioni di cassa cui attingere Tiscali pensa di crescere ancora: “Non credo che faremo più acquisizioni importanti come quelle di World on line o Liberty Surf, ma siamo pronti a sfruttare le occasioni”. Le prossime possibili acquisizioni verranno fatte sfruttando la liquidità “anche per non aumentare ancora il flottante in circolazione ormai vicino al 50%”.

Sul crollo della valutazione del titolo il manager sardo ha preferito non prendere una posizione: “Non posso dire niente agli investitori che hanno Tiscali in portafoglio – ha detto Soru – perché noi facciamo del nostro meglio per far crescere l’azienda e dobbiamo essere giudicati per quello che facciamo. Chi scommette lo fa a suo rischio e pericolo. Per uno che perde c’è sempre uno che guadagna”.

“Siamo partiti dalla terza categoria e dopo aver vinto tutti i campionati ci troviamo nei quarti di finale della Coppa dei Campioni. Noi stiamo in campo e giochiamo la partita con i nostri concorrenti – commenta Soru – e intorno a noi c’è tutto lo stadio che scommette, ma noi pensiamo solo al nostro incontro”.

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