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INTERNET: SEGNALI CONTRASTANTI PER IL FUTURO

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Secondo gli analisti della societa’ di ricerca Gartner – Dataquest, solo il 20% degli internet providers arriverà “vivo” al 2004.

Nel settore, infatti, ci sarà una vera e propria ecatombe tra fusioni, acquisizioni e fallimenti.

“Attualmente – dicono gli analisti – meno della metà delle società che operano su Internet offre soluzioni che forniscono tre o più prodotti fondamentali, il che significa che in pratica sopravviveranno solo quelle ISP che saranno in grado, da qui al 2004, di acquistare o realizzare nuovi prodotti, e che quindi complessivamente potranno offrire ai clienti un sistema integrato di soluzioni. E saranno solo una su cinque”.

All’analisi fatta da Gartner risponde Lawrence Roberts, il “padre” di Arpanet, l’embrione nato negli anni ‘60 per fini militari e che negli anni si è sviluppato fino a dare vita a Internet così come la conosciamo oggi.

Secondo Roberts Internet non soffre, anzi. Citando i primi dati “scientifici” riguardo l’aumento del traffico online, Roberts dice che sarebbe addirittura quadruplicato dall’anno scorso a oggi.

“Ci sono state molte supposizioni e stime sofisticate sulla vitalità di Internet – ha detto Roberts durante la presentazione del suo studio – ma incredibilmente poche cifre reali su cosa è successo nel traffico dei network più importanti del mondo.

E’ dal 1996, spiega Roberts, che nessuno monitorizza ufficialmente il traffico in Rete. Roberts ha raccolto in un anno diverso materiale e ha comunicato i risultati in un incontro.

Dall’aprile 2000, (il mese dell’inizio del crollo finanziario per la New economy) all’ottobre del medesimo anno per arrivare quindi all’aprile 2001, il traffico di dati sulla rete è raddoppiato ogni 6 mesi.

“In assenza di notizie – dice ancora Roberts – ci si era dedicati alle opinioni, più facili e divertenti. E allora si era detto, alternativamente, che Internet stava per scoppiare per mancanza di indirizzi web o invece che il traffico su di essa era molto rallentato dal momento che i licenziamenti e i fallimenti di molte start-up non potevano non avere un contraccolpo negativo su tutto il settore”.

E invece nient’affatto: “Il traffico generato dalle dot-com – secondo Roberts – non ha mai contribuito per oltre il 5 per cento del traffico totale. Piuttosto le imprese, affamate di accesso alla Rete 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, faranno registrare il prossimo significativo aumento prima del salto di qualità vero e proprio che avverrà intorno al 2010 quando Internet sarà una cosa naturale normale, una presenza nelle vita di e, soprattutto, un’industria da circa 100 miliardi di dollari l’anno”.

“Se il traffico continua a crescere come ha fatto nell’ultimo anno – conclude Roberts – un vero potenziamento dell’infrastruttura sarà necessario presto”. In altre parole, saranno necessari più ISP.

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