Il crollo in borsa delle società europee nel settore di Internet ha portato ad una polarizzazione tra le società migliori e quelle peggiori che accellerà la scomparsa delle più deboli, rivela uno studio di PricewaterhouseCoopers.
Le capitalizzazioni in borsa delle società europee nel settore Internet sono crollate in media del 50% nell’ultimo trimestre del 2000.
Il valore dei titoli in borsa è caduto a causa delle forti spese di marketing del settore e della diminuita fiducia degli investitori nel settore Internet in generale. Questi due fattori spingeranno il settore verso un ulteriore consolidamento tramite fusioni e acquisizioni nel 2001, secondo lo studio.
Le società di business-to-business, cioè con altre società come clienti, hanno sofferto più di tutte, perdendo in media il 51% del loro valore in borsa. Quelle invece di business-to-consumer, cioè società che si rivolgono direttamente ai consumatori, hanno perso meno: in media il 38%.
Il crollo generalizzato in borsa ha aumentato la polarizzazione tra le società di Internet europee con la migliore performance e quelle con la peggiore, secondo lo studio. Infatti, mentre le peggiori hanno perso sino al 75% del loro valore, le migliori hanno triplicato il loro valore in borsa.
PricewaterhouseCoopers pensa che la consolidazione del settore continuerà e sarà accelerata dalla polarizzazione tra i titoli migliori e i peggiori.
Insomma, le società più deboli saranno bocciate dagli investitori, lasciando spazio a quelle meglio gestite.
Inoltre, solo il 28% delle società ha riportato degli utili nel terzo trimestre del 2000, l’ultimo dato disponibile, contro il 41% nel secondo trimestre.
Il peso del mercato tedesco nel settore è calato nel terzo trimestre al 35% del valore in borsa delle società di Internet europee, contro il 45% nel trimestre precedente.