Sono almeno 210 le net company che hanno chiuso i battenti nel corso del 2000, con un volume di investimenti bruciati pari a $1,5 miliardi.
Lo ha reso noto Webmergers.com, una societa’ di San Francisco specializzata nella compravendita di aziende che fanno business su Internet, che ha condotto una ricerca sulle dot.com company fallite nel corso del 2000.
I dati di Webmergers confermano le difficolta’ che hanno incontrato in particolare le societa’ attive nel commercio elettronico. Piu’ della meta’ delle dot.com chiuse nel 2000, 109 in totale, erano siti di e-commerce, come Pets.com (IPET), dedicato alla vendita online di prodotti per gli animali e BizBuyer, che ha chiuso i battenti poco prima della fine dell’anno.
In crisi anche molti siti Internet specializzati nella divulgazione di contenuti, che rappresentano circa il 30% delle 210 dot.com fallite monitorate da Webmergers.
Minore invece il numero delle societa’ attive nei servizi online e nella costruzione di infrastrutture per Internet, i cui fallimenti rappresentano solo il 20% del totale.
L’ultimo trimestre del 2000 si conferma periodo nero per le dot.com company. Circa il 60% dei fallimenti sono avvenuti tra ottobre e dicembre.
Pesanti conseguenze si soono avute anche sull’occupazione. Webmergers stima che circa 15.000 persone, al netto dei licenziamenti effettuati dalle aziende ancora in attivita’, abbiano perso il lavoro a causa della chiusura.