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INTEL: LA VERA STORIA DIETRO I NUMERI

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Il “la” agli acquisti che gli investitori speravano di ottenere da Intel (INTC – Nasdaq) non e’ arrivato.

Nel comunicare i risultati trimestrali, infatti, il numero uno mondiale dei semiconduttori ha dato al mercato segnali contrastanti. Se da una parte ha battuto le stime sia sugli utili che sulle vendite, dall’altra ha tagliato le previsioni sulla spesa in conto capitale e ha avvertito che il fatturato del primo trimestre potrebbe rivelarsi inferiore alle attese, a causa del rallentamento stagionale.

I commenti degli operatori sulle indicazioni fornite da Intel riflettono largamente la cautela espressa dal gruppo.

Bear Stearns ha tagliato le previsioni sugli utili del 2003, a causa di un incremento nel livello delle tasse ed al passaggio al metodo contabile GAAP (General Accepted Accounting Principles). Ridotto anche il price target. Sul titolo la banca ha comunque confermato il rating ‘outperform’, grazie al buon livello della domanda nel breve termine, pur sottolineando il rischio di una debole domanda del mercato finale.

Morgan Stanley ha dichiarato che le previsioni sulla spesa in conto capitale si sono rivelate una delusione e peseranno senza dubbio sul mercato.

Merrill Lynch ha ribadito il rating “sell” su Intel e ha ridotto le stime sugli utili 2003. “Riteniamo che Intel debba ancora assistere ad una vera ripresa della domanda”, ha dichiarato l’analista Joseph Osha.

SG Cowen e JP Morgan hanno espresso cautela sul gruppo. J.P. Morgan ha affermato che Intel “viene trattata a 4,4 volte il livello di vendite atteso per il 2003, al di sopra del punto medio del range di 2-6 precedente alla bolla speculativa. Dal momento che quel range si era costituito in un periodo in cui il mercato finale di Intel cresceva al 20% – ha affermato la banca – noi riteniamo che ora il giusto livello sia rappresentato dalla parte inferiore dell’intervallo, considerando il rallentamento della crescita nel mercato finale, cioe’ a 2,5-3,0 volte le vendite del 2003, con un prezzo del titolo a $11,00”.

SG Cowen, ha dichiarato di vedere poche possibilita’ di rialzi del titolo, sottolineando che “la crescita e i rendimenti sono al di sotto dei livelli storici, mentre le valutazioni sono gia’ al di sopra di tali livelli”.

Positiva invece la chiave di lettura di CIBC World Markets. Il broker ha alzato il rating sulla societa’ da “underperformer” a “sector performer”. “A questo punto le possibilita’ di rialzi del titolo superano quelle di ribassi, considerando il rapporto tra fondamentali dell’azienda e prezzo delle azioni”, ha dichiarato la banca in una nota ai clienti. CIBC ha anche alzato le previsioni sugli utili e sul fatturato del 2003, grazie all’incremento dei margini atteso.

“I titoli delle infrastrutture di chip non sembrano avviati a un grande anno”, ha sentenziato Stephen Dowds, gestore di fondi per Dryden Capital Management, divisione di Prudential Bache.