INSIDER: NEL 2000 PREVISTE VENDITE RECORD

di Redazione Wall Street Italia
4 Gennaio 2000 19:38

Secondo le stime di Trim Tabs, una societa’ californiana che segue il flusso monetario dei mercati azionari Usa, l’anno 2000 dovrebbe registrare un aumento pari al 50% nelle vendite insider.

L’anno scorso la media mensile si aggirava attorno ai 20 miliardi di dollari, un notevole aumento rispetto all’anno precedente quando la media registrava 12 miliardi di dollari al mese, ma comunque limitata rispetto alla previsione di 30 miliardi di dollari per il 2000.

La ragione di un tale incremento va ricercata essenzialmente nella scadenza del periodo di blocco relativo alle azioni e opzioni delle Ipo del 1999 e nella conversione di opzioni offerte ai dipendenti; ma in realta’ tutti i tipi di vendite insider dovrebbero registrare un aumento.

Charles Biderman, presidente di Trim Tabs, prevede infatti che un gran numero di titolari di societa’ offerte al pubblico nel 1999 incasseranno le loro azioni dopo la scadenza dei termini di legge e che i 90 miliardi di dollari di titoli offerti in Ipo lo scorso anno saranno quest’anno seguiti da altri 100 o 200 miliardi in nuove azioni.

Dall’esercizio di opzioni dovrebbero invece derivare tra i 270 e i 300 miliardi di dollari, tra l’1,8 e il 2% della totale capitalizzazione del mercato, valutata in 15 trilioni di dollari.

L’anno scorso erano state convertite e vendute azioni per un totale di 200 miliardi di dollari, l’1,3% dei 13 trilioni di dollari del mercato.

Anche le vendite insider degli azionisti di societa’ esistenti potrebbero aumentare, anche se in misura trascurabile rispetto ai primi due tipi che insieme dovrebbero raggiungere una cifra variabile tra i 370 e i 500 miliardi di dollari, l’equivalente di una media mensile di 30 o 40 miliardi di dollari.

Questo flusso di vendite non dovrebbe pero’ preoccupare gli investitori; almeno fino a quando la richiesta del mercato si mantiene ai livelli costanti.

Se, al contrario, questo aumento di vendite non venisse assorbito, potremmo assistere – dicono gli esperti – ad un periodo di grande volatilita’.