Società

Inizia agosto con i mercati in balìa della volatilità

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(WSI) –La fine di luglio ha portato con sé una volatilità dei mercati finanziari che potremmo definire “insolita”, con valute e azionario che sembrano una boa in balia delle onde di burrasca (su,su,su,su,giù,giù,giù, giù per dare l’esempio). Il Pil USA è uscito peggiore del previsto, ma sono state in parte compensate da un Chicago PMI uscito migliore delle attese.

Il tema principale che assorbe l’energia mentale dei trader continua ad essere la debolezza del dollaro, che viene venduto contro quasi tutte le major. Bernanke ha dettato il tono del mercato: ogni dato cattivo è in linea con i suoi toni pessimisti, mentre ogni dato buono viene guardato con scetticismo.

I dati di questa settimana potrebbero non essere d’aiuto: l’ISM manifatturiero e dei servizi escono, unitamente agli NFP di luglio (gli occupati dei settori non-agricoli, attesi in ribasso). A dire il vero il numero di impiegati del settore privato dovrebbe elevarsi, mentre il settore pubblico continua a tagliare.

Dunque il dollaro potrebbe essere proiettato verso ulteriore debolezza, con obbligazioni USA a 2 anni allo 0,539%. Passando all’euro, vediamo un supporto notevole in 1,3000 e durante tutta la settimana passata siamo rimasti sempre verso i massimi.

Date le prospettive di dati in uscita dalla Germania migliori del previsto, e dati USA peggiori, l’Euro potrebbe mantenersi alto. Ancora più importante, ci aspettiamo parole positive da Trichet, che tra le varie cose dovrebbe commentare positivamente sugli stress test europei e sui dati macro EU.

La sterlina continua a marciare avanti, arrivando ad un massimo da 5 mesi a questa parte in zona 1,5700 contro il dollaro, nonostante la fiducia dei consumatori sia scesa al minimo da 11 mesi. Timori di una tassazione più pesante e spesa pubblica più contenuta hanno influito sulla spesa privata per consumi.

La verità sulla condizione UK verrà alla luce questa settimana, con i dati sul manifatturiero, sui servizi e sulle costruzioni. Anche se la BoE si deciderà sui tassi questa settimana, non ci aspettiamo grandi modifiche. Infine guardiamo al Loonie: il Pil canadese per il mese di maggio è uscito peggiore delle attese, ma questo non ha creato altro che un po’ di volatilità intraday visto che siamo ancora in rotta verso 1,0250.

Vediamo come comincia la settimana dal punto di vista tecnico.

L’euro si mantiene stabile al di sopra di 1.30 dopo il test del livello di supporto, venerdì, a 1.2980. La direzione quindi continua a puntare verso un ulteriore rafforzamento della moneta unica, ancora più evidente successivamente all’eventuale rottura della resistenza suggerita dal massimo toccato la scorsa settimana poco al di sopra di 1.31 figura.

Rimane in zona a rischio il cambio UsdJpy. In questo caso il livello da tenere in considerazione per vedere un’ulteriore discesa si trova 50 punti al di sotto del livello attuale, 86 figura ed è il livello in grado di riportare i prezzi al tanto atteso 84.90.

Per cancellare questo scenario e lasciare libero il biglietto verde di rivalutarsi, dopo mesi di pressione, dovremmo vedere la rottura del livello di resistenza dinamico posto a 88.75 per prossimi giorni.

L’EurJpy ritorna a trovare un equilibrio verso 113 figura, come da un mese a questa parte. Non sono molto vicini i livelli importanti, 115 e 111.50 e non è semplice intuire quale strada possa intraprendere il cambio nelle prossime ore: forse più nell’immediato può dare una mano la resistenza di 113.30, già nota in passato come livello interessante di vendita.

È quasi giunto all’obiettivo di 1.58 il cable. La decisa salita iniziata venerdì di due settimane fa ha permesso, con 6 candele positive consecutive, di riportare i prezzi da 1.5250 sino a 1.5750. Attenzione dunque all’obiettivo, distante solamente 70 punti, al quale potrebbe essere atteso un arresto con prese di beneficio e successivo ritorno dei prezzi verso il supporto di 1.55.

Qualche segnale di ripresa sul cambio GbpJpy: dopo il ritorno verso 134.20 venerdì ci troviamo questa mattina verso 136.30. La rottura di questo livello potrebbe condurre il cambio verso il massimo degli ultimi mesi, 137.50, visto settimana scorsa.

Continua costante la salita del dollaro australiano, nei confronti del biglietto verde. La trendline che congiunge i minimi crescenti da inizio luglio (ricorderete il doppio minimo di 0.8320) è stata toccata di recente senza mai essere stata oltrepassata.

Attenzione dunque all’importante supporto che questa linea genera, circa a 0.90 figura per le prossime giornate, tenendo a mente una resistenza nel breve di 0.9135. Oltrepassato anche questo baluardo attendiamo il completamento della salita al massimo di 0.94 figura.

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