A gennaio l’inflazione nell’area euro è stimata in rialzo al 2,6%, in peggioramento rispetto al precedente 2,1%. Il dato sarà diffuso oggi.
Secondo Raffaella Caravaggi, di IntesaBci, alcuni fattori concorrono a questa situazione: tra questi, dice a Wall Street Italia,
i prezzi dei carburanti in aumento, anche a causa di fattori fiscali;
i prezzi degli alimentari freschi in aumento, a causa del freddo e della siccità;
le diffuse revisioni tariffarie;
i probabili arrotondamenti al rialzo causati dall’introduzione fisica dell’euro.
L’analista osserva che esiste anche un rischio di sottostima nella pubblicazione preliminare del dato, in quanto esso è basato sui dati dei prezzi al consumo di Germania, Italia e Belgio (circa il 50% del totale), e sulle informazioni sull’andamento dei prezzi dei beni energetici.