(Teleborsa) – Seppure in lieve frenata, il tasso di inflazione all’1,3% si conferma, come sosteniamo da tempo, un dato estremamente grave, oltre che difficilmente spiegabile. Lo si legge in una nota di Federconsumatori. L’onda lunga di cassa integrazione e licenziamenti non accenna ad arrestarsi, perciò la capacità di acquisto delle famiglie continua a diminuire, le vacanze estive sono solo un miraggio per oltre la metà degli italiani, ed i saldi si profilano come un disastro annunciato. Di fronte a tale situazione, il tasso di inflazione con segno positivo diventa sempre più assurdo, e desta forte preoccupazione. L’inflazione a questi livelli, infatti, comporterà ricadute di 390 Euro annui per ogni famiglia, contribuendo così e ridurne ulteriormente la capacità di acquisto, con pesantissime ricadute sui consumi, non solo in termini quantitativi, ma anche dal unto di vista qualitativo. Tutto ciò, oltre a peggiorare le condizioni di vita delle famiglie, avrà ripercussioni sull’intero sistema della produzione che, in campo internazionale, si deve misurare e distinguere proprio sul piano della qualità dei prodotti. In questo quadro, al posto di adottare serie misure in grado di avviare una reale ripresa, a complicare ulteriormente la situazione interverrà la manovra iniqua e depressiva del Governo, che comporterà una ulteriore contrazione dei consumi di 8-9 miliardi di Euro, con una ricaduta di ben 533 Euro annui per ogni famiglia a reddito fisso. Se si vuole realmente risollevare le sorti della nostra economia, invece, come ribadiamo da tempo, è indispensabile agire in direzione di un rilancio della domanda di mercato e di un sostegno agli investimenti nei settori trainanti. In questo senso ribadiamo la nostra proposta di una manovra da 52,7 miliardi, che avvii una ripresa e ristabilisca equità, pesando su evasori, banchieri, assicuratori e riciclatori, e non, come invece prevede quella attuale, sui redditi già duramente provati di pensionati e lavoratori.