(Teleborsa) – Sebbene, secondo l’Istat, in lievissima flessione rispetto a luglio, il tasso di inflazione all’1,6% è un dato che, francamente, continuiamo a considerare gravissimo ed inverosimile. Lo si legge in una nota di Federcosumatori. I principali indicatori economici, infatti, non fanno altro che confermare una situazione di profonda crisi: i consumi continuano a contrarsi, intaccando in modo preoccupante anche il settore alimentare; l’onda lunga di cassa integrazione e disoccupazione è inarrestabile (la prima potrà raggiungere, nel 2010, più di un miliardo di ore; il tasso di disoccupazione invece si aggira intorno a livelli impressionanti 8,5-8,6%); il potere di acquisto delle famiglie si riduce di giorno in giorno, registrando, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dal 2007 ad oggi, un crollo del -9,6%. In questo quadro, la crescita del tasso di inflazione non può che destare preoccupanti dubbi circa la presenza di speculazioni, nei confronti dei quali si rende estremamente urgente intensificare i controlli e prendere i necessari provvedimenti. Tale dato, inoltre, a nostro parere, è ancora sottostimato. Per effetto degli aumenti di prezzi e tariffe, nel 2010, la stangate per le famiglie sarà di ben 1.118 Euro annui, ovvero molti di più rispetto ai 485 Euro annui prospettati dall’Istat con questo livello del tasso di inflazione. Se possibile, quindi, la situazione è ancora più grave di quanto delineato dall’Istituto di statistica, e richiede interventi immediati e determinati, in direzione di un rilancio della domanda interna, attraverso una detassazione per le famiglie a reddito fisso di almeno 1.200 Euro annui ed il blocco di prezzi e tariffe, e della ripresa degli investimenti per la ricerca e l’innovazione tecnologica. “Senza puntare su questi versanti sarà sempre più difficile, per il nostro Paese, lasciarsi alle spalle la crisi.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.