Infineon (IFX – Nyse), la società tedesca del gruppo Siemens,
attiva nel settore dei chip, ha chiuso il secondo trimestre fiscale (lo scorso 31 marzo) con una perdita netta di €108 milioni, o 16 centesimi per azione, contro l’utile di €24 milioni, o 4 centesimi per azione, dell’analogo periodo dell’anno scorso.
Il risultato è migliore delle aspettative degli analisti che erano di una perdita tra i 17 e i 31 centesimi per azione.
Il fatturato è stato di €1,385 miliardi, contro €1,650 miliardi dei primi tre mesi del 2001 (-16,06%).
Le prospettive per il resto dell’anno rimangono incerte, legate all’entità del recupero dell’economia, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti. La domanda comunque è in crescita.
Nel settore la concorrenza e la pressione sui prezzi rimangono ancora forti, anche se, nel caso delle DRAM (memorie per Pc), l’aggiustamento del livello delle scorte e la forte domanda hanno fatto rialzare i prezzi in modo significativo.
La trimestrale, nel complesso positiva, insieme a quella del concorrente italo-francese STMicroelectronics riporta un po’ di ottimismo nel settore dei semiconduttori.