(Teleborsa) – “Dopo il dato sulla produzione industriale di qualche giorno fa, che ha mostrato segnali di rallentamento dell’economia, guardiamo con preoccupazione al dato sul fatturato e ordinativi dell’industria Italiana”. Lo afferma il Segretario Confederale della Cisl Luigi Sbarra commentando i dati di oggi dell’Istat su fatturato e ordinativi nell’industria. “Gli ordinativi a luglio hanno subito un calo del 3% rispetto a giugno – sottolinea Sbarra – facendo registrare il secondo segno meno consecutivo su base mensile, mentre il fatturato è sceso del 2,7%. Rispetto al trimestre precedente l’andamento del fatturato (+3,3) e degli ordinativi (+3,7%) è comunque positivo, a conferma di una ripresa difficile e non lineare, fatta di una sequenza di espansioni e contrazioni”. “Come per la produzione industriale – prosegue il sindacalista- è ancora la componente nazionale a segnare la performance peggiore, facendo registrare, sul mese precedente, un meno 3,4% per il fatturato e un meno 4,5% per gli ordinativi. Migliora solo, di poco, la domanda estera, non parte il ciclo degli investimenti, i prezzi industriali sono fermi, si riduce l’occupazione”. “Questo è un segnale forte di come sia ancora troppo debole la domanda interna per sostenere l’economia. Proprio per questo è necessario un nuovo e forte patto sociale che affronti il tema delle riforme strutturali nel nostro paese. Il 9 ottobre scenderemo in piazza per chiedere al governo di avviare un confronto con tutte le parti sociali, che metta al centro della discussione i temi dello sviluppo economico, del lavoro, della riforma del fisco e del sostegno ai lavoratori e pensionati”. “E’ necessario – conclude il sindacalista – avviare una seria strategia di politica industriale e una politica fiscale che riduca le tasse sui lavoratori, sui pensionati, sulle famiglie e sulle imprese, per contribuire in maniera decisiva al rilancio della domanda interna e dei consumi, indispensabile per far tornare a crescere la nostra economia”.