(Teleborsa) – Sono queste le indicazioni rinvenibili nei dati sulla produzione industriale diffusi oggi dall’Istat. Il consuntivo del 2009 si è chiuso con una contrazione di -17,5% rispetto al 2008. Il dato peggiore di sempre nella serie storica dell’Istat che parte dal 1991. Si tratta di valori reali (volumi di produzione), e questo aumenta il rilevo del dato. Tuttavia, non si deve trascurare che è ormai da Aprile/Maggio che la fase di caduta è terminata, e da allora la produzione sta strisciando sul fondo, con una congiuntura alterna con vagiti di ripresa a variazioni negative. Il 2009 si è chiuso proprio con una variazione congiunturale negativa, il -0,7% di Dicembre su Novembre che matura soprattutto nel comparto dei beni strumentali (-1,6%). Una nuova fase di crescita non si è ancora avviata stabilmente e, se nel 2009 la priorità di policy è stata il contenimento della caduta e dell’impatto sui settori industriali, nel 2010 la priorità è riguadagnare velocemente terreno per evitare che la crisi lasci in eredità ridimensionamenti strutturali della capacità produttiva e del posizionamento sui mercati internazionali. In questa priorità, obiettivi di politica industriale e obiettivi di politica del lavoro si ritrovano quanto mai alleati.
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