La Banca centrale dell’India alza il suo tasso d’interesse chiave sui prestiti a breve termine di 25 punti base, ovvero dello 0,25 per cento, a un livello che rappresenta il massimo di quasi quattro anni, come nelle attese, con l’intento di frenare l’inflazione e contenere la forte domanda di prestiti.
Il lending rate, conosciuto come tasso del pronti contro termine, viene portato al 7,5 per cento, il massimo dal marzo 2003, dal 7,25 per cento, mentre rimane invariato al 6 per cento il tasso sulle riserve. La Reserve Bank of India alza il tasso chiave quattro volte nel 2006, l’ultima delle quali lo scorso 31 ottobre e alza tre volte il tasso sulle riserve.
La Banca centrale spiega che l’obiettivo è di portare l’inflazione il più vicino possibile al 5-5,5 per cento il più presto possibile, per poi portarla nel medio termine sotto il livello del 5 per cento. L’inflazione all’ingrosso, il dato chiave per l’India, viaggia a un tasso annuo del 5,95 per cento, in calo dal massimo di due anni del 6,12 per cento visto a inizio gennaio.
Quanto alla crescita economica dell’India, la Banca centrale vede un Pil all’8,5-9 per cento nel 2006-07, rivedendo le stime precedenti di una crescita attonro all’8 per cento. In vista di queste revisioni anche il Governo ritocca le sue stime di crescita del Pil per il 2005/2006 al 9 per cento dall’8,4 per cento. La decisione della Banca centrale indiana segue quella di due giorni fa dell’agenzia di valutazione Standard & Poor’s di alzare il rating dell’India al livello di investment grade, sulla considerazione delle forti prospettive economiche e per il miglioramento in ambito fiscale. Il rendimento del bond benchmark decennale reagisce alla decisione della Banca centrale con un calo del rendimento a 7,74 per cento di sette punti base rispetto a poco prima della notizia, mentre la valuta indiana, la rupia, rimane stabaile a quota 44,16 contro dollaro.