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India: Ice, 10 mln per otto settori

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Dieci milioni di euro per finanziarie iniziative speciali di sostegno al made in Italy: a tanto ammonta il plafond che il ministero del Commercio internazionale e l’Ice stanziano per favorire il radicamento delle imprese italiane sul ricco mercato indiano. Lo annuncia il ministro del Commercio internazionale, Emma Bonino, nel corso della prima giornata del Forum economico Italia-India apertosi ieri a Calcutta e che vedrà oggi la presenza del premier, Romano Prodi. “Confindustria e Ice hanno reclutato un gran numero di imprese per raccogliere la sfida che viene dal mercato indiano – spiega Bonino presentando la missione economica del Governo italiano in collaborazione con Confindustria e Abi – e il nostro obiettivo è quello di triplicare l’attuale livello di interscambio, da qui a tre anni, da 4 a a 10 miliardi di dollari. Insomma, l’India sarà per il Governo italiano il focus-country 2007 e per questo abbiamo deciso di stanziare un programma straordinario di 10 milioni di euro per favorire la penetrazione delle Pmi sul mercato indiano”. Il programma partirà il prossimo giugno e durerà per tutto il 2008. Otto saranno i settori interessati alla cooperazione bilaterale: cinematografico (l’Italia sarà presente alla Fiera del Cinema di Mumbay), meccanica, i settori tradizionali del made in Italy, le nuove tecnologie con particolare riguardo alle biotecnologie, le infrastrutture, la logistica (l’India ha previsto nei prossimi sei anni un programma di investimenti di 320 milioni di euro), chimica e distributivo. Bonino analizza poi il recente fallimento dell’accordo mondiale sugli scambi anche in chiave italiana, visti i potenziali sviluppi che potrebbero venire dai numerosi accordi bilaterali in queste ore all’attenzione delle autorità indiane e degli imprenditori italiani. “I negoziati bilaterali non sono un’alternativa al Doha Round, anche perché molto spesso i negoziati durano vent’anni. La Commissione Ue – prosegue il ministro Bonino parlando delle possibili criticità della penetrazione italiana nel subcontinente – dovrebbe avviare un negoziato di libero scambio con l’India, ma anche qui i tempi rischiano di essere lunghi. Lo abbiamo visto con i Paesi del Golfo, un’iniziativa sull’area di libero scambio è stata avviata nel 1986, ma non ancora formalizzata”. La questione dazi che ancora tiene distanti Ue e India non spaventa però Bonino: “I dazi ci sono in India, ma ci sono per tutti i Paesi. Dal punto di vista politico stiamo lavorando anche in sede europea, nel Doha round e nel Wto (organizzazione mondiale per il commercio, ndr) per la loro eliminazione”. Dazi a parte, il sistema Italia deve però marciare autonomamente per cercare di guadagnare quote di mercato nel subcontinente, dove la concorrenza internazionale è presente da decenni. “Il nostro sistema – dice – può venire qui a fare qui, ma la cosa riuscirebbe meglio con un sistema consortile piuttosto che con le singole imprese”. Intanto la produzione industriale in India a dicembre cresce del 4,2 per cento rispetto a novembre e dell’11,1 per cento su dicembre 2005. Lo comunica, secondo Bloomberg News, l’Organizzazione statistica centrale di New Delhi.