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India: Dalle carestie a granaio del mondo

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L’India potrebbe presto diventare il granaio del mondo. Le aziende indiane hanno scoperto il grande potenziale dell’agricoltura, investono in piani di esportazione nel paese asiatico da sempre conosciuto per le sue carestie.
Investono denaro nella logistica, costruiscono nuove catene di distribuzione, e spediscono i prodotti, subito dopo il raccolto, in città. Il piano è molto più ambizioso, perchè molti lo vogliono estendere al mondo intero.
“Per me le prospettive nell’agricoltura sono migliori che non nella Telecom, e addirittura migliori del settore della tecnologia informatica”, dichiara Rakesh Bharti Mittal, capo del progetto agricolo del gruppo Bharti, un colosso attivo altrimenti nel campo della telefonia e della vendita al dettaglio.
Il Paese presenta le caratteristiche di un perfetto produttore agricolo: clima tropicale, che consente fino a due o tre raccolti l’anno, buona terra coltivabile fino all’11 per cento della sua estensione, forza lavoro a buon mercato, necessaria per coltivare in modo intensivo prodotti come ortaggi, frutta, fiori o spezie.
“Vogliamo che i campi indiani siano legati al mondo”, spiega il fratello di Rakesh Bharti Mittal, Sunil, proprietario del gruppo Bharti e promette: “La nostra produzione dovrà arrivare fra quattro, cinque giorni sulla tavola dei consumatori occidentali”.
Tre anni fa il gruppo Bharti ha fondato assieme alla famiglia Rothschild l’azienda Field Fresh Foods (Fff) ed entro il 2015 intende investire fino a 2,5 miliardi di dollari Usa nella costruzione di supermercati, ovviamente riforniti da Fff. E Bharti non è l’unico. Colossi industriali come Mahindra e Birla, Godrej e Itc, costruiscono catene logistiche intere, dal campo alle pentole dei consumatori. Il gruppo petrolchimico Reliance Industries (Ril) vuole invadere il subcontinente indiano con centri commerciali specializzati in prodotti agricoli e aprire negozi in 800 città indiane. L’investimento previsto è di 5,6 miliardi di dollari Usa. Pronte a conquistare il settore anche le aziende di abbigliamento Pantaloon e Big Bazar.
Intanto, per ridurre l’incremento demografico nel popoloso distretto di Satara, nello stato indiano centrale del Maharashtra (quello di cui è capitale Mumbai, la ex Bombay), il governo a messo a punto un progetto definito “pacchetto luna di miele”. In pratica, ogni coppia sposata ma senza figli potrà ora assicurarsi un regalo dal governo locale, una seconda luna di miele, completamente spesata. Le coppie potranno avvalersi della generosità statale solo dopo due anni di matrimonio e, condizione essenziale, solo se fino a quel momento non avranno avuto figli.