Moda, design, infrastrutture, agroalimentare e farmaceutica: sono questi per il ministro al Commercio estero, Emma Bonino, i settori su cui l’Italia deve puntare per penetrare al meglio nel mercato indiano. Il ministro, in un’intervista al giornale l’Espresso, riconosce che “in India di cose da fare ce ne sono tante” e molte sono le opportunità per il nostro Paese, “quasi più di quelle che abbiamo in Cina”. Per questo occorre puntare “sui settori in cui siamo già forti, come moda e design” e sulle priorità di sviluppo che si dà il Governo indiano. “Sul fronte infrastrutture – afferma – è bene stare in agguato e anche nell’agroalimentare siamo molto bravi”. Bonino riconosce che “sono ancora tanti i colli di bottiglia” presenti nel Paese, a cominciare da una burocrazia piuttosto complessa, “ma gli imprenditori italiani che stanno lì mi dicono che le cose stanno cambiando”. Riguardo al problema delle barriere doganali, il ministro annuncia che “per quelle sul vino ci siamo già rivolti al Wto, perché è una discriminazione che non si giustifica in nessun modo”. Sull’ipotesi di un trattato commerciale Europa-India, il ministro dice che “potrebbe esserci una questione tessile” e che “per l’agricoltura, se c’è reciprocità tutto va bene”. Bonino infine ricorda che “sono tante le cose che il ministero del Commercio estero ha fatto di concreto per gli imprenditori”, come il rafforzamento della presenza dell’Ice sia a Bombay che a Delhi e l’apertura di un ufficio a Calcutta.