Citta’ del Messico – E’ all’attenzione dell’assemblea legislativa del Distretto federale di Citta’ del Messico una riforma del Codice civile che permetta alle coppie di contrarre un “matrimonio rinnovabile ogni due anni”, proprio come se si trattasse di un contratto di affitto o di lavoro.
L’obiettivo e’ quello di evitare che si accumulino le cause di divorzio: le parti potranno infatti stabilire un termine temporale per poter valutare se il loro legame funziona davvero.
Allo scadere dei due anni poi, la coppia potra’ decidere se rinnovare o lasciar perdere. Il contratto includerà anche le clausole per l’affidamento dei figli e la divisione dei beni nel caso i due sposi dovessero separarsi.
Secondo la deputata Lizbeth Rosas Montero, del Partido de la Revolucion Democratica (Prd) che ha proposto l’iniziativa, la riforma “favorira’ una relazione di coppia piu’ sana e armonica, e aiutera’ a ristabilire il tessuto sociale e la stabilita’ della famiglia”.
“La proposta è che il contratto semplicemente finisca, quando il periodo di due anni scade, se la relazione non è stabile o armoniosa” ha dichiarato Leonel Luna, uno dei firmatari della proposta. In questo modo, “non sarai costretto a passare per il tortuoso processo del divorzio” ha aggiunto Luna, del Partito della rivoluzione democratica, in maggioranza nel Consiglio formato da 66 membri. Secondo Luna, la proposta sta guadagnando consensi e potrebbe essere votata entro la fine dell’anno.
Circa la metà dei matrimoni celebrati a Città del Messico termina con un divorzio, soprattutto nei primi due anni. Nel resto del Paese, invece, il tasso dei divorzi è sensibilmente più basso. La Chiesa, già molto contraria al matrimonio tra omosessuali, consentito alla fine del 2009, ha criticato la proposta.
“Questa riforma è assurda: contraddice la natura del matrimonio” ha detto Hugo Valdemar, portavoce dell’arcidiocesi della capitale messicana. “Fa parte di quel teatrino elettorale cui tende l’assemblea che è irresponsabile e immorale”.