(9Colonne) – Nairobi, 27 apr – Secondo un rapporto governativo ripreso dall’agenzia missionaria Misna, lo scorso anno in Kenya l’economia ha fatto registrare un tasso di crescita del 5,8%. Il livello di povertà è sceso dal 56,8% del 2000 al 46% del 2006. Ci sono comunque 16,5 milioni di persone, su una popolazione totale di circa 35,5 milioni, costrette ancora a vivere sotto la soglia di povertà. Quasi 19 milioni di keniani sopravvivono guadagnando poco di più di un dollaro al giorno (considerata la soglia tra la povertà estrema e la povertà senza aggettivi), comunque sufficiente a garantire il sostentamento quotidiano sia nelle zone urbane che in quelle rurali. Dalla ricerca, condotta nell’arco di un anno su oltre 13.000 famiglie-campione, è emerso che la vita dei keniani è andata migliorando nei centri urbani (dove si è passati dal 51,5% al 33,7% di povertà) piuttosto che nelle zone rurali, dove il livello di miseria è sceso dal 59,6 al 49,1%. I migliori risultati provengono dalla capitale Nairobi dove, nonostante la presenza di baraccopoli e disagio sociale, la povertà è scesa al 21,3%; la situazione più grave si riscontra invece nella Provincia nordorientale, in cui il livello di povertà tocca il 73%, seguita dalla Provincia costiera, con il 69%.
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