(9Colonne) – Tokyo, 8 giu – Il numero di suicidi in Giappone resta al di sopra di 30.000 l’anno, un dato che non scende da quasi un decennio. Crescono soprattutto i suicidi fra gli anziani, che rappresentano più di un terzo del totale. Secondo le statistiche compilate dalla National Police Agency, 32.155 persone si sono uccise nel 2006, leggermente meno che nel 2005 (32.552), ma sempre più di 30.000, per il nono anno di seguito. Il picco si è toccato nel 2003, con 34.427 suicidi. Il Giappone ha uno dei tassi di suicidi più alti tra le nazioni industrializzate. Gli esperti lo attribuiscono in parte all’assenza di un divieto religioso contro il suicidio e all’uso tradizionale del suicidio come mezzo per proteggere persone care dalla vergogna o per assumersi la responsabilità di un insuccesso. Per fare un confronto, secondo dati Oms, il tasso di suicidi in Giappone era di 24,1 per 100.000 persone nel 2000, secondo fra le otto maggiori nazioni industrializzate solo alla Russia (39,4). In Francia il tasso è di 18,4 e negli Usa di 10,4. Crescono in Giappone soprattutto i suicidi fra le persone di più di 60 anni e, dato ancora più preoccupante, tra i giovani sotto i 19 anni, soprattutto nella fascia d’età della scuola media. Secondo la polizia, ciò sarebbe causato dal bullismo scolastico.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Le commissioni sui servizi di pagamento delle banche italiane hanno toccato la cifra record di 9,3 miliardi nel 2023, con un CAGR 2021-2023 del 6%. A trainare tale performance sono i ricavi che le banche derivano dall’uso che i clienti fanno delle carte, che registrano un CAGR dell’11%.
Prosegue il risiko nel mondo della consulenza finanziaria e del risparmio gestito. Questa mattina Banca Generali ha deciso di promuovere un‘Opa volontaria totalitaria sulle azioni di Intermonte, storica Sim milanese che opera come investment bank indipendente quotata su Euronext Growth Milan, con l‘obiettivo di revocare le azioni da Piazza Affari. La banca del Leone pagherà un
Cambio di rotta dei fondi aperti. A luglio infatti la raccolta netta ha virato in positivo a +2,95 miliardi di euro.