(Teleborsa) – Migliora la situazione manifatturiera nei sedici paesi della zona euro, con la Germania e la Francia che continuano a guidare la ripresa mentre la crescita nelle nazioni periferiche rimane debole. A novembre l’indice PMI della zona euro è salito a 55,3 punti dai 54,6 di ottobre e dai 55,5 della stima flash, allontanandosi sempre più dalla soglia dei 50 punti che divide l’espansione dalla contrazione dell’attività . Si tratta del livello più alto degli ultimi quattro mesi. Il PMI della Germania è risultato il più alto degli ultimi tre mesi mentre quello della Francia il migliore degli ultimi dieci anni. In entrambe i casi gli incrementi sono stati determinati dalla crescita della produzione e dei nuovi ordini. In aumento anche i PMI dei Paesi Bassi e dell’Irlanda, con quello del primo che risulta essere il migliore da maggio e quello del secondo il più alto degli ultimi quattro mesi. Storia diversa per l’Italia e l’Austria, che registrano il PMI più basso in dieci mesi. Il PMI della Spagna si è contratto a 50 punti a causa del ritorno alla contrazione della produzione e dei nuovi ordini, mentre la Grecia è rimasta ben al di sotto della soglia critica di non cambiamento. Tra le singole componenti, il livello occupazionale è aumentato per il settimo mese consecutivo e ha raggiunto il tasso di crescita più alto dal luglio del 2007, risultando anche maggiore della precedente stima flash. La creazione di nuovi posti di lavoro è stata maggiore in Germania, Paesi Bassi e Austria, anche se in Francia è stato registrato il primo aumento dall’aprile del 2008. L’aumento della Germania è stato il secondo maggiore in tutta la storia dell’indagine, ma più lento rispetto alla precedente previsione flash. Di contro si sono registrati crolli occupazionali in Italia, Spagna, Irlanda e Grecia. Aumentano le pressioni sui prezzi a causa della maggiore inflazione dei costi in tutte le nazioni europee.