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In calo spread su titoli periferici. L’Europa con il fiato sospeso

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(WSI)- Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti su tutta la curva portando lo spread sul 2-10 anni a 152 pb da 148. Continuano a restringersi gli spread sui titoli periferici in attesa della riunione dei ministri finanziari di oggi pomeriggio da cui potrebbe emergere un accordo sull’Irlanda.

Il ministro delle finanze irlandese ha continuato a ribadire che il paese non ha bisogno di un sostegno finanziario. Tuttavia le continue pressioni da parte di altri membri Ue, affinché l’Irlanda chieda il ricorso al fondo anticrisi al fine di calmierare i mercati, hanno portato il ministro irlandese ad avanzare l’ipotesi di una richiesta di aiuto ma solo per finanziare il sistema bancario.

Il governo irlandese vorrebbe infatti evitare di incorrere nelle condizioni a cui sarebbero sottoposti i paesi che accettano un prestito per risanare le finanze pubbliche. Costancio, vice presidente della Bce, ieri ha dichiarato che il fondo anticrisi non può erogare prestiti direttamente alle banche, ma il governo potrebbe dirottare questi finanziamenti al sistema bancario.

Ieri inoltre Ft ha diffuso una notizia secondo cui il ministro delle finanze portoghese, Dos Santos, avrebbe dichiarato che il Portogallo presenta un elevato rischio di ricorso ad un aiuto esterno a causa dell’effetto contagio. In seguito però il ministro Dos Santos, ha in parte smentito.

Il focus degli operatori di oggi sarà quindi rivolto alla riunione dei ministri finanziari del pomeriggio oltre che alla pubblicazione dell’indice Zew tedesco di novembre. La Bce oggi drenerà 65 Mld€, dopo che la scorsa settimana ha acquistato 1 Mld€ di bond governativi. Attese le aste sui bills in Spagna, Grecia e Belgio per 9,1 Mld€.

Negli Usa forte rialzo dei tassi di mercato concentrato soprattutto sul comparto decennale che è arrivato fino al 2,95% dal 2,78% del giorno precedente. Il calo dei listini azionari e delle materie prime, rientrano verosimilmente nell’ambito di un unico filone principale: prese di profitto delle posizioni poste in essere in attesa del QE2. Hanno indubbiamente contribuito anche le critiche al piano Fed arrivate da alcuni repubblicani ed esponenti di hedge fund, per il timore di ripercussioni in termini di inflazione.

Inoltre ha in parte pesato anche il giudizio di Moody’s sulle ripercussioni sui conti pubblici Usa derivanti dall’estensione dei tagli fiscali (in scadenza a fine anno) implementati dall’amministrazione Bush. Nel frattempo Dudley, membro votante Fed, ha difeso il piano, dichiarando che gli operatori stanno sottovalutando la capacità della Fed di procedere alla rimozione tempestiva delle manovre effettuate quando sarà necessario.

Yellen, neo vice presidente Fed, si è collocata sulla stessa linea sottolineando che l’intenzione della Fed non è quella di manovrare il dollaro o di riportare l’inflazione al di sopra del 2%. Le sue attese contemplano il ritorno dell’inflazione al 2% nel 2013, con un tasso di disoccupazione all’8% alla fine del 2012.

Oggi La Fed continuerà il piano di acquisti per 4-6Mld$ concentrato sulle scadenze 2012-2013. Sul fronte macro sono arrivate buone notizie dall’andamento delle vendite al dettaglio di ottobre, favorite dal buon andamento del mercato automobilistico.

Valute: dollaro in apprezzamento vs euro posizionandosi in prossimità di 1,36. Gli operatori sono in attesa dell’esito dell’Ecofin di oggi, chiamato a fornire indicazioni più precise su come sarà affrontata la situazione irlandese a causa anche del potenziale effetto contagio verso altri paesi tra cui il Portogallo.

Nel frattempo, il Fmi, nell’ambito del processo di revisione quinquennale, ha dichiarato di aver aumentato il peso dell’euro (da 34% a 37,4%) nel computo dei diritti speciali di prelievo (unità di conto del Fmi) a fronte di un calo del peso del dollaro (da 44% a 41,9%).

Nel breve ribadiamo l’importanza del supporto collocato in area 1,3450/1,3550. Lo yen resta stabile verso euro tra la resistenza 114 ed il supporto 111,60. In deprezzamento vs dollaro con il cross che potrebbe raggiungere la resistenza 84. Il supporto si colloca a 82.

Materie Prime: tra i peggiori della giornata i metalli industriali ad eccezione del rame (+0,5%). Rimbalzano i metalli preziosi.

In base agli ultimi dati, George Soros nel terzo trimestre avrebbe continuato a ridurre la propria esposizione in oro tramite l’Etf SPDR Gold Trust, mentre Paulson, altro gestore hedge, continua a mantenere l’ammontare in portafoglio invariato. Paulson detiene il 7,4% di tale Etf. Invariato il greggio Wti, bene gli agricoli guidati da mais (+4%), zucchero (+3,1%) e caffè (+2%).

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