Società

IN AMERICA C’E’
LA BIAGI, E SI VEDE

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(WSI) –
La manifestazione di centomila lavoratori che non hanno il classico posto fisso sino alla pensione, con carriera garantita, non è di per sé un fatto impressionante. Fa impressione l’atteggiamento “de sinistra” che vi presiede, le richieste, che sono state avanzate, di far assumere per legge, i precari, dalle imprese e dalle pubbliche amministrazioni, presumibilmente col criterio della anzianità d’occupazione.

Coloro che danno credito alle vacue affermazioni secondo cui il lavoro flessibile della legge Biagi sarebbe espressione d’ingiustizia sociale dovrebbero riflettere su ciò che sta accadendo negli Stati Uniti. Dunque, l’economia americana è in fase di rallentamento ciclico (dopo cinque anni di crescita), ma l’occupazione è in aumento e la disoccupazione si riduce. E’ oramai vicina al 4 per cento, percentuale quasi incredibile.

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Il fenomeno per cui l’occupazione cresce, anche con un tasso di crescita dell’economia rallentato, si spiega con il fatto che la crescita economica non dipende soltanto dalla produttività del capitale, ma anche dal lavoro. E pur con una produttività diminuita, si ha comunque maggiore occupazione, perché conviene occupare il lavoro a minor produttività.

Così aumenta il prodotto nazionale, mediante l’ampliamento della sua base produttiva. E c’è più ricchezza per le famiglie e anche per il bilancio federale, le cui entrate si basano sugli imponibili ampliati. Nel sistema flessibile c’è più lavoro per tutti e una maggior possibilità per tutti di avere un posto permanente, con una buona carriera. Non per legge, ma per merito.

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