(9Colonne) – Milano, 29 mar – Sul totale delle imprese orafe italiane solo il 16,8% dichiara di non aver risentito di momenti di crisi negli ultimi tre anni, il 46,7% ha avuto problemi ma ha trovato il modo di risolverli mentre il 36,4% dice di non averli ancora superati. Questi alcuni dei dati della ricerca “Dalla crisi alla fiducia, le prospettive del sistema orafo italiano”, che verrĂ presentata lunedì a Milano in occasione del convegno “Il rilancio del settore orafo: le iniziative delle Camere di commercio coordinate da Assicor”. Dall’indagine risulta che il 62,1% degli imprenditori che ritengono di non essere stati toccati dalla crisi del settore orafo considera punto di forza per l’impresa la qualitĂ dei beni e servizi offerti, il 54% le competenze dei collaboratori e il 43,5% la capacitĂ di adattamento alle richieste dei clienti. Secondo gli stessi imprenditori i fattori di debolezza sono l’emersione di nuovi competitori internazionali (52,1% del totale), in particolare della Cina e dell’India, la percezione della diffusione di nuovi competitori locali (46,2%) e la difficoltĂ di selezione di committenti affidabili (34,5%). L’identikit delle imprese di successo del settore indica tre profili vincenti: le piccole marche, i conto-terzisti di alta qualitĂ , i senza marca. I primi hanno puntato da tempo sulla promozione di un marchio investendo in design, pubblicitĂ e marketing e sono fortemente votati all’export. I secondi sono gli artigiani che lavorano per le grandi firme della gioielleria mondiale e che hanno investito in modo significativo nell’innovazione dei processi produttivi e nella qualificazione della manodopera. Infine i senza marca: sono quelli che hanno preferito l’elevata qualitĂ dei prodotti alla pubblicitĂ e hanno saputo attivare canali di distribuzione alternativi per raggiungere il mercato.
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