Economia

Azienda Italia: investimenti congelati nonostante impennata liquidità

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Le imprese italiane preferiscono accumulare liquidità nei forzieri piuttosto che spenderla in investimenti. E’ quanto emerge dall’indagine annuale dell’Area Studi di Mediobanca sui dati di bilancio aggregati delle principali imprese industriali e di servizi italiane. In particolare, sono state prese in esame 2.095 società italiane che hanno una attività continuativa negli ultimi 10 anni.

Dai risultati della ricerca emerge infatti che nel 2018 gli investimenti sono rimasti congelati (-0,1% sul 2017) e rispetto al 2009 sono scesi in media del 4,7% fino al 2018. Eppure le risorse non mancherebbero: le disponibilità liquide in pancia alle 2.095 imprese esaminate sono aumentate dell’81,7% dal 2009 e ammonta nel 2018 a 77,2 miliardi di euro, a fronte di investimenti a valori correnti stabili nel decennio e pari nel 2018 a 29,7 miliardi di euro.

In questo quadro, le imprese pubbliche hanno abbattuto gli investimenti del 10,8% dal 2009, e a poco è valsa la ripresa del 5,5% del 2018. Meglio ha fatto la manifattura che dal 2009 li ha mediamente aumentati del 5,8%, salvo bloccarli anch’essa nel 2018. Anche qui le medie imprese giocano una partita a parte: +10,8% in media dal 2009 e +6% nel solo 2018.

Tutto questo mentre le principali imprese industriali e di servizi italiane hanno registrato una ‘crescita decelerante’ rispetto all’anno precedente e il 2019 si preannuncia con una crescita piatta.

Nel 2018, il fatturato è salito del complesso del 3% a 694 miliardi di euro, contro il +5,6% del 2017, con l’export cresciuto del 2,4% a 237 miliardi (+7,1% nel 2017), mentre le vendite domestiche, anch’esse in frenata, hanno fatto segnare un rialzo del 3,4% (+4,9% nel 2017), facendo meglio delle esportazioni per la prima volta dal 2009. A pesare sulle previsioni 2019 sono le stime sull’andamento dell’economia e il quadro di incertezza a livello internazionale