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Imprese italiane in coro: ma quale ripresa? Fisco ci soffoca

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ROMA (WSI) – La ripresa economica è una fantasia delle autorità politiche e degli analisti rialzisti e la pressioen fiscale continua a essere un carico troppo gravoso per le piccole e medie imprese.

In Italia più di otto aziende su dieci non hanno visto e di conseguenza nemmeno intercettato l’inversione di tendenza dopo la recessione.

Solo l’18% delle aziende interpellate da Confesercenti e dall’istituto di sondaggi Swg, inoltre, dichiara di aver assunto a tempo indeterminato nuovo personale. E la metà è stata in grado di farlo solo grazie ai nuovi sgravi contributivi.

Nel sondaggio relativo al mese di giugno diffuso in occasione dell’assemblea nazionale dell’associazione emerge che l’82% degli imprenditori dichiara di non aver potuto approfittare della ripresa.

Più della metà, il 51% per l’esattezza, non ha riscontrato miglioramenti rispetto al 2014, mentre il 31% sostiene di avere subito addirittura un nuovo calo. Solo il 17% delle imprese vede segnali di miglioramento.

Non è il quadro di un paese di nuovo in salute come vuole fare credere il governo.

Il perdurare dello stato di difficoltà si ripercuote sulla capacità di investimento delle imprese: “solo il 18% ha dichiarato di aver assunto a tempo indeterminato nuovo personale, e la metà ha potuto farlo solo grazie ai nuovi sgravi contributivi”, si legge in una nota di Confesercenti.

L’80% sottolinea di non avere ancora l’esigenza o la forza per assumere. Per questo ci vorrebbe una rimodulazione, in direzione del rafforzamento, degli sgravi per massimizzarne gli effetti in un periodo ancora difficile. Un’esigenza che emerge dalla richiesta di ridurre subito il costo del lavoro, avanzata da 3 imprese su 10.

Le società si lamentano sopratutto dell’eccessivo carico fiscale. Il fisco appare essere di gran lunga la maggiore preoccupazione delle imprese.

Una riforma del sistema che porti alla riduzione del carico fiscale è il desiderio più gettonato: tre imprenditori su quattro (il 75% degli intervistati) lo ritengono prioritario.

Insistente risulta anche la richiesta di un intervento urgente per la semplificazione: il 42% vorrebbe snellire la burocrazia, mentre un 18% di imprese chiede interventi per una giustizia più rapida e snella.

(DaC)