(9Colonne) – Roma, 18 apr – Il 70% delle 227mila imprese costituite da cittadini immigrati ha rapporti con le banche italiane, soprattutto con quelle minori; il 50% giudica buona la qualità dei servizi offerti, anche se lamenta la crescita del costo del debito; il 40% ha chiesto un prestito per l’avvio o l’ampliamento della propria attività, anche se nella maggioranza dei casi gli imprenditori immigrati utilizzano risorse proprie o concesse da parenti e amici. E’ quanto mette in evidenza lo studio “Comportamenti finanziari e creditizi della società multietnica” realizzato da Unioncamere, Nomisma, CRIF e Adiconsum, presentato questa mattina a Roma, nel quale si riportano tra l’altro i risultati di una indagine campionaria effettuata su oltre mille imprenditori extracomunitari. Negli ultimi 5 anni, le imprese individuali gestite da immigrati sono passate da circa 100 mila ad oltre 227 mila unità, con tassi di crescita ben superiori a quelli del totale delle imprese e prossimi al 10% annuo. È un’imprenditoria giovane (il 15% degli imprenditori immigrati ha meno di 30 anni), che si concentra in prevalenza nel commercio (settore che assorbe oltre il 40% delle attività), nelle costruzioni (29,9%) e nei servizi (13,5%). Decisamente minore il peso del segmento manifatturiero, dove le oltre 25 mila unità sono distribuite per circa il 50% sulle attività connesse alla filiera del tessile-abbigliamento.
Se vuoi aggiornamenti su IMPRESE EXTRACOMUNITARIE IL 40% HA CHIESTO UN PRESTITO inserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Dalle carte di credito ai Bitcoin, fino alle offerte di lavoro e anche storie d’amore: ecco quali sono le truffe più diffuse secondo un rapporto di Revolut.
Pomellato propone una nuova linea di gioielli double face, ispirata ad un bottone, motivo già presente in una collana d’oro del 1974.
Casadei, brand italiano di calzature di lusso segna un passo significativo nell’espansione internazionale e nella strategia digitale del brand sbarcando sulla principale piattaforma e-commerce di Alibaba con un proprio flagship store. Questa mossa strategica è resa possibile grazie alla collaborazione con il gruppo Triboo (che controlla questa testata online). Con il lancio sulla piattaforma di