Società

Imprese: al Nord 17 mila fallimenti in tre anni, la meta’ nei servizi

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Roma – Le imprese del nord, che vengono identificate come il motore dell’economia italiana, sono protagoniste anche di un record negativo: quello dei fallimenti. Nell’Italia settentrionale le bancherotte stanno colpendo l’industria del paese in modo sempre piu’ pesante. E la situazione e’ destinata ad aggravarsi ancora.

Da una ricerca del Cerved sui dati analizzati dall’Ansa, emerge che dal 2009, quando i crack sono esplosi di pari passo con l’esplosione della crisi mondiale, sono 17mila i fallimenti registrati al Nord, con l’area occidentale (Lombardia con Milano, Piemonte e Liguria) in seria difficolta’ mentre ‘tiene meglio il Nord Est, anche se il Veneto fatica’.

Se il nord piange, il sud non se la passa meglio: un quarto delle chiusure interessa infatti le imprese meridionali (8.358, con un ‘boom’ per la Campania nel 2011), il 22% del Centro Italia. Tuttavia le “green powered” Basilicata e Puglia ancora tirano.

Anche uno studio sulla frequenza dei fallimenti, ovvero il numero di imprese chiuse ogni 10mila attive (Insolvency ratio, Ir), conferma il dato: dall’inizio della crisi la Lombardia e’ prima con un tasso di oltre 27 aziende chiuse per ‘crack’ ogni 10mila, Milano e’ prima tra le province con un tasso di insolvenza pari a 34.

Quasi la meta’ dei 33mila fallimenti totali (oltre 15mila) ha riguardato imprese che operano nel terziario, il 23% aziende dell’edilizia (7.535), il 21% società manifatturiere (poco meno di 7mila).

Ma, confrontando le procedure al numero di imprese operative, è evidente che i crack hanno colpito con maggiore intensità l’industria (con un Insolvency ratio nei tre anni pari a 38,7) e le costruzioni (28,5), rispetto ai servizi (16,9) e gli altri settori (9,1).

Secondo le rilevazioni Cerved, gruppo specializzato nell’analisi delle imprese e nella valutazione del rischio di credito, la situazione e’ in fase di radicamento: nel solo anno scorso la Lombardia è arrivata a un Insolvency ratio di 30,7, Milano di 39.

Ma nel 2011 il trend peggiore è stato accusato da altre due regioni: per maggior numero di fallimenti in assoluto la prima rimane la Lombardia (2.673, +9,8%), ma in Campania la crescita è stata quasi del 30% (esattamente del 29,6%, oltre quota mille) e nel Lazio del 23,4%, a un totale di 1.253 crack aziendali.