Società

Impennata greggio spaventa tutti i mercati globali. Futures Usa giù

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

In attesa dei nuovi dati che arriveranno dal fronte economico americano , Piazza Affari torna a puntare verso in basso, in linea con la performance dell’azionario europeo. Il sentiment negativo è condizionato anche dal ribasso dei futures Usa .(vedi quotazioni a fondo pagina)

Sugli altri mercati Londra perde così lo 0,25% messa sotto pressione anche dai risultati di Royal Bank of Scotland (il titolo perde tra il 2% e il 3%), Francoforte cede l’1%, Parigi scende dello 0,42%, Madrid è in flessione dello 0,46% e Piazza Affari oscilla ora sulla parità.

Reggono comunque i titoli del sistema finanziario italiano, che guarda di fatto più ai conti e alla performance di Credit Agricole (che a Parigi sale del 2%) che non a quelli di Royal Bank of Scotland. Il risultato è che il Ftse Mib, sebbene ancora in territorio negativo, si conferma tra i listini migliori virando in territorio positivo e salendo dello 0,18%.

Occhi puntati sulla nuova impennata dei prezzi del petrolio, con il Brent che è balzato all’inizio delle contrattazioni europee fino ai 120 dollari al barile, per poi tornare a viaggiare sui 114,67 dollari, comunque ai massimi dall’estate del 2008, e in rialzo di 3,42 dollari, ovvero del 3,1%.

Stesso trend rialzisti per i futures con scadenza a marzo che, dopo aver testato ieri i 100 dollari al barile, sono balzati in mattinata fino a 102,5 dollari al barile, al record degli ultimi due anni e mezzo, per poi ritracciare a 100,68 dollari, in crescita di 2,58 dollari, ovvero del 2,6%. Bisogna risalire al periodo precedente al crack di Lehman Brothers per tornare a vedere i futures sul greggio scambiati a New York a tali livelli.

Intervistato da Class Cnbc Gabriele Roghi, di Invest Banca, avverte che le quotazioni del greggio a questo livello non sono sostenibili dall’economia, e ricorda come l’impatto sui consumatori – con aumenti dei prezzi dei carburanti – può mettere a repentaglio l’intera economia mondiale.

Dal canto suo Carlo Aloisio di Unicredit Mib mette in evidenza “la matura dei mercati che, nonostante la debolezza, vedono i supporti tenere. In altri tempi notizie del genere avrebbero provocato perdite maggiori sui listini”. Aloisio sottolinea comunque che al momento i settori più critici sono quelli attivi nel settore dell’estrazione e delle costruzioni, visto che molte sono società italiane che hanno rapporti con la Libia.

Intanto, tornando al mercato delle commodities e in particolare dei metalli preziosi, occhi puntati anche al rally delle quotazioni dell’oro, che si avvicinano al record di 1.430 dollari l’oncia testato a dicembre, salendo a quota 1.414.

Tornando a Piazza Affari, sul fondo Tenaris, dopo la pubblicazione dei conti arrivata nella giornata di ieri, che non ha convinto gli analisti sul fronte dell’Ebitda. Tenaris cede il 2%. In rialzo invece in generale i finanziari. Tra i titoli migliori spicca comunque Enel Green Power (+2,5%), Eni (+1,9%), Banco Popolare (+1,89%), Mps (+1,10%) e A2A (+0,90%).

Sul fronte del mercato valutario, euro in apprezzamento: il cross eur/usd avanza infatti verso quota 1,38, e si attesta al momento a 1,3798.

Alle 13.06 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 scende di 7,7 punti.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 cede 13,50 punti.

Il contratto sull’indice Dow Jones scende di 56 punti.