Società

IMMOBILIARE: A NEW YORK SI SGONFIA LA BOLLA

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

A New York il mercato immobiliare comincia a dare segnali di indebolimento. Nel primo trimestre dell’anno il prezzo medio degli appartamenti a Manhattan e’ sceso del 3,5% a $779.112. Si tratta del secondo calo consecutivo su base trimestrale.

Lo ha reso noto la società newyorchese specializzata in valutazioni immobiliari Miller Samuel. Dal rapporto pubblicato emerge anche che i volumi di vendita si sono contratti dell’8% mentre il numero di case disponibili e’ cresciuto del 6,2%, il livello piu’ elevato da quando, nel 2000, la società ha iniziato le rilevazioni del comparto.

Il secondo trimestre consecutivo di debolezza suggerisce che per il mercato immobiliare newyorchese, nel settore residenziale, il piatto della bilancia ha cominciato per la prima volta da cinque anni a pendere dalla parte di chi e’ acquirente di un immobile.

“Credo che per il momento siamo in posizione neutra – ha commentato con prudenza Jonathan Miller, presidente di Miller Samuel e autore del rapporto. – Ma se il trend dovesse proseguire anche nel prossimo trimestre, sarebbe l’inizio di un mercato in cui chi compra e’ piu’ avvantaggiato di chi vende”.

Da notare inoltre che nell’ultimo anno gli affitti a New York, considerata la citta’ piu’ cara d’America, sono calati fino al 20%-30%.

Circa il settore vendite, ad aver accusato il colpo piu’ pesante e’ la categoria di appartamenti con due camere da letto (two bedroom), i cui prezzi sono scesi di ben il 6,8% ad un livello medio di $974.245.

Il mercato immobiliare residenziale e’ stato “drogato” finora da tassi di interesse sui mutui al minimo degli ultimi 41 anni e anche dall’incanalamento su asset immobiliari di flussi consistenti di denaro in uscita da Wall Street (il mercato azionario ha registrato performance negative per tre anni di seguito, il che non accadeva dal 1929, con il Nasdaq crollato di circa il 75% dai massimi).

Tuttavia, in forma assolutamente speculare, il livello di indebitamento delle famiglie americane per l’acquisto della casa e’ oggi ai massimi storici. Per questo la frenata del mercato immobiliare viene data per scontata da quasi tutti gli economisti, anche se sull’entita’ del calo non c’e’ unanimita’.

Non solo il consensus ritiene che i tassi di interesse saranno portati al rialzo dalla Federal Reserve prima della fine del 2003, ma va considerato anche il fatto che storicamente negli Stati Uniti forti cali del mercato immobiliare avvengono in forma posticipata in media di circa 18 mesi rispetto ai tracolli che si verificano a Wall Street. In questo caso il periodo temporale e’ gia’ parecchio piu’ lungo rispetto alla media statistica.