Il New York Times riporta che la forte espansione del mercato immobiliare nell’area di New York potrebbe essere giunta alla conclusione. Dopo sette anni di continui investimenti in nuove costruzioni, affitti alle stelle, incrementi esagerati dei prezzi di vendita ed un appetito irrefrenabile per abitazioni di lusso e penthouse con vista su Central Park, la crisi del credito e le turbolenze a Wall Street sembrano destinate a segnare la fine del boom del real estate nella Grande Mela.
Le societa’ costruttrici hanno iniziato a lamentare l’improvviso rifiuto dei proprietari a finanziare progetti considerati certi appena pochi mesi o addirittura solo alcune settimane fa. A loro volta questi ultimi accusano la mancanza di fondi da reinvestire dovuta all’assenza di inquilini di alto livello disposti a sborsare cifre notevoli per una suite nei grattacieli piu’ esclusivi.
Inoltre le aziende sono sempre piu’ restie ad impegnarsi in nuovi leasing di affitto nell’area di Manhattan perche’ intimorite da un deterioramento delle condizioni economiche che potrebbe comportare un rallentamento dei guadagni e il taglio del personale.
Per Scott Singer, executive vice president di Singer & Bassuk, societa’ di brokeraggio immobiliare, “non esiste il minimo dubbio sul fatto che assisteremo ad un significativo rallentamento dei nuovi cantieri edili, a partire da subito”. Intanto il calo medio dei prezzi delle case nell’area metropolitana di New York, stando all’indicatore Case-Shiller, ha toccato -10% negli ultimi 12 mesi.