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IMMOBILI: IN AMERICA FRENANO LE RICHIESTE DI MUTUI

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Rallentano ancora le richieste di finanziamento immobiliare. L’aumento dei tassi di mercato, che dall’inizio di marzo scorso hanno registrato un rialzo di circa l’1%, ha inciso negativamente soprattutto sulle domande di rifinanziamento di prestiti già in essere, scese ai minimi da oltre due anni. I tassi sui prestiti a 30 anni si sono attestati la scorsa settimana al 6,24%, segnando una modestissima flessione dal 6,26% della settimana precedente.

L’indice generale delle domande di finanziamento, in base al dato rilevato dalla Mortgage Bankers Association, ha registrato la scorsa settimana la quarta flessione consecutiva, con una contrazione dell’ 1,2% a quota 624,6, da 632,4 della settimana precedente. Un ribasso trainato dalla diminuzione delle domande di rifinanziamento di prestiti già esistenti, che segnano un calo del 6,6% a quota 1,583,6 (da 1.694,9 della settimana prima), posizionandosi sui minimi dal mese di maggio 2002.

Un segnale che potrebbe compromettere la tenuta dei consumi negli Usa, che rappresentano i tre quarti del Pil, dal momento che i cittadini americani alimentano la proprio liquidità per sostenere le spese personali proprio ricorrendo allo strumento del rifinanziamento. In rialzo, invece, l’indice dei mutui per la compravendita di abitazioni, che registra un incremento del 2,2% a quota 459,8 (da 449,8), indicando che i cittadini americani accelerano le operazioni di compravendita in vista di un rialzo del costo del denaro.